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di Davide Bartoccini del 25/06/2016

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“Non tutti gli uomini sognano allo stesso modo, coloro che sognano di notte nei ripostigli polverosi della loro mente, scoprono al risveglio la vanità di quelle immagini, ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi perché può darsi che recitano i loro sogni ad occhi aperti per attuarli…fu ciò che io feci … Io intendevo creare una Nazione nuova, ristabilire un’influenza decaduta, dare a venti milioni di Semiti la base sulla quale costruire un ispirato palazzo di sogni per il loro pensiero nazionale”.
Thomas Edward Lawrence, I sette pilastri della saggezza.

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di Davide Quaresima del 19/06/2016

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Si può iniziare a parlare di Impero Austro-Ungarico dal 1867, ossia dal famoso “compromesso” che la dinasta asburgica fece con il gruppo etnico più solido e coeso fra tutti quelli sotto il suo dominio, ossia quello magiaro. Come mai è opportuno fare questo tipo di precisazione? Perché la storia dell’Impero, che da questo momento avrà come simbolo un’aquila a due teste per rappresentare il suo sistema bicefalo, sarà sempre accompagnata da problemi cronici, che lo costringeranno di volta in volta a siglare accordi e trattati per il mantenimento dello status quo sul territorio. Status quo da mantenere anche a costo di repressioni violente che lasceranno un profondo odio nei cuori della propria multietnica popolazione, fino alla sua caduta giunta dopo la Prima Guerra Mondiale nel 1918.