[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1470767044080{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1470767053433{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" css=".vc_custom_1470767563136{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos8"]
di Gabriele Rèpaci del 20/06/2016
[/vc_column_text][vc_column_text css=".vc_custom_1470934867960{padding-top: 15px !important;}" el_class="titolos6"]Il 16 maggio del 1916 il diplomatico Sir Mark Sykes e il francese François Georges-Picot firmavano l’Asia minor Agreement, anche conosciuto come Accordo Sykes-Picot, ovvero il patto segreto che tracciava gli equilibri in Medio Oriente a partire dalla prima guerra mondiale. Tale accordo benché poco conosciuto fra il grande pubblico occidentale è all’origine del caos che sta sconvolgendo la Siria e l’Iraq. Per comprendere dunque gli avvenimenti che hanno portato all’ascesa del sedicente Stato Islamico e alla sua rapida espansione territoriale è necessario ricostruire in maniera sintetica gli avvenimenti che sono scaturiti dalla firma di quel patto scellerato le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.