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di Francesco Di Turi del 02/08/2016

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Tutti i movimenti della storia compreso quello in corso, e a maggior ragione le soglie che discriminano le epoche storiche, sono eventi che agiscono sulle strutture psichiche consce e subconsce dell’individuo e delle comunità a cui esso appartiene. Il riflusso storico attuale che caratterizza pressoché tutte le culture globali e che proviene da differenti situazioni storiche analogiche passate e dissolte, determina un rifluire, un riemergere carsico anche delle condizioni psichiche consce e subconsce delle situazioni storiche che ritornano.

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di Francesco Di Turi del 01/08/2016

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Diceva Hegel che l’ovvio, proprio perché tale, resta sempre non conosciuto poiché assunto come mero dato senza pensarlo. Se nelle cose della filosofia quasi sempre ciò che è ovvio è anche fragwürdig, ossia «degno di essere domandato»; nei suoiarcana, questo stesso ovvio diventa das Fragwürdigste, «la cosa fra tutte che è più degna di domanda». E cosa c’è di più ovvio sul piano storico di affermare che l’uscita da un conflitto qual è stato la Seconda Guerra Mondiale sia stata un’uscita con conseguenze profonde per tutta l’Europa e non certo solo per la Germania? Quindi, proprio perché cosa ovvia e proprio perché prendiamo sul serio Hegel, c’è da chiedersi se siamo davvero sicuri di aver già meditato a sufficienza cosa è stato per l’Europa lo scontro tra le tre ideologie più potenti della storia: il liberalismo-democratico, il comunismo e il fascismo-nazionalsocialismo. Tre ideologie legate a doppio filo al senso stesso della filosofia occidentale la quale si pone nei loro confronti come madre.