23 Giu La guerra civile Americana: unionisti e confederati a confronto
[vc_row][vc_column width="5/6" css=".vc_custom_1470402358062{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos5" css=".vc_custom_1470911803592{padding-bottom: 15px !important;}"]La guerra civile Americana: unionisti e confederati a confronto[/vc_column_text][vc_separator color="black" css=".vc_custom_1470414286221{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos8"]di Davide Quaresimai del 23/06/2016[/vc_column_text][vc_column_text css=".vc_custom_1470934824704{padding-top: 35px !important;}" el_class="titolos6"]Una figura quasi paradossale, da fumetto. Ma il partito con il quale sta impressionando tutto il mondo ha una storia molto vecchia, piena di vicissitudini, alti e bassi.
Si prenderà spunto da questo schieramento politico per iniziare a parlare della Guerra Civile americana che ebbe inizio nel 1854, quando, dopo un periodo non troppo brillante, il Partito Whig si dissolse.
Esso rappresentava gli storici interessi dei borghesi e degli industriali del Nord degli Usa, aveva alle spalle una grande tradizione federale e si batteva continuamente per il rafforzamento della gestione del potere centrale.
Dall’altro lato vi era il Partito democratico, fedele alla corrente liberista e convinto che una maggiore indipendenza nella gestione dei propri affari da parte di ogni singolo Stato avrebbe evitato inconvenienti di vario tipo.
Da sempre molto vicino alle esigenze politiche ed economiche degli agricoltori del Sud, tra le sue fila si potevano annoverare i nuovi immigrati del Nord-Est provenienti da ogni parte del globo.
Gli anni ‘50 dell’800 non furono positivi per la politica americana. Gli interessi iniziarono a radicalizzarsi e le compagini a scindersi.
Il sopracitato Partito whig si divise in due alee, una progressista e una conservatrice; dalla prima nacque il Partito Repubblicano. I punti sui quali si fondava erano l’abolizione della schiavitù, un aumento dei dazi doganali e una maggiore redistribuzione (gratuita) delle nuove terre che venivano ad essere acquisite dal demanio statale mano a mano che la frontiera occidentale si spostava sempre più ad Ovest, inglobando quindi nuovi spazi. Questo tipo di programma faceva felici un gran numero di elettori: industriali delle città del Nord-Est e coloni dell’Ovest.
Erede della tradizione secolare di Thomas Jefferson, il Partito Democratico, invece, stava facendo slittare i suoi interessi e le sue proposte decisamente in favore dei grandi proprietari terrieri del Sud, sostenitori della schiavitù, e ad allontanarsi da tutti coloro che non condividevano le loro idee (come i nuovi immigrati).