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di Diego Fusaro del 16/06/2016

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"il Futuro è nostro" se sapremo appropriarcene, cioè se sapremo agire con l'ottimismo della volontà come diceva Gramsci ovvero vincere quelle "passioni tristi" come la pigrizia, il disincantamento, la rassegnazione al cinismo che si sono impadronite nell'uomo occidentale, soprattutto dopo il 1989, quando appunto si è prodotto un duplice e sinergico movimento di desertificazione dell'avvenire e di eternizzazione del presente.