[vc_row][vc_column width="5/6" css=".vc_custom_1470402358062{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos5" css=".vc_custom_1470950566499{padding-bottom: 15px !important;}"]Fantomas, l'anti-borghese[/vc_column_text][vc_separator color="black" css=".vc_custom_1470414286221{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos8"]di Giuseppe Baiocchi del 02/03/2018[/vc_column_text][vc_column_text css=".vc_custom_1471001450268{padding-top: 45px !important;}" el_class="titolos6"]
Personaggio dimenticato nei giorni nostri, è stato l’unico erede dei grandi mostri dell' Ottocento: dei Frankenstein, dei dottor Jeckyll, dei Dracula.
Di chi sto parlando? Di Fantomas, creatura fisicamente e intellettualmente "regolare", la quale rappresentava l'irruzione del Male nella spensierata società borghese della Belle Epoque. Il demolitore di ogni regola, il Grande Sovvertitore. Occorre tornare indietro ai deliri erotico-libertari del marchese de Sade, per trovare una simile esaltazione del male, e una fantasia tanto ricca nel praticarlo.