[vc_row css=".vc_custom_1470841240154{padding-right: 8px !important;}"][vc_column width="5/6" css=".vc_custom_1470858785358{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos5" css=".vc_custom_1470858887054{padding-bottom: 15px !important;}"]Adolf Loos: una questione di decoro[/vc_column_text][vc_separator color="black" css=".vc_custom_1470858734147{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos8"]di Giuseppe Baiocchi del 27/05/2016[/vc_column_text][vc_column_text el_class="titolos6" css=".vc_custom_1470934482026{padding-top: 35px !important;}"]
Oggi vi parlerò di un architetto che è considerato un grande erede dell’esperienza classica, un uomo che si è sempre battuto contro ogni cedimento alle nuove forme di naturalismo dello Jugendstil e riprende con forza la direzione della conoscenza dell’identità delle cose e della costruzione come rappresentazione di tale identità. Adolf Loos, personaggio in merito al quale questa associazione, attraverso la sua rivista Das Andere, è stata fondata.