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a cura di Sergio Milani
06 aprile 2024 – Sala della Ragione, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Arch. Giuseppe Baiocchi
Interviene: Prof. Matteo d'Amico
Interviene:  don Gabriele d'Avino (FSSPX)
 
Sabato 18-05-2024, alle ore 18:00/20:00 si terrà presso Palazzo dei Capitani del Popolo (AP) il 76°incontro dell'associazione culturale Das Andere. Ospiti dell'evento don Gabriele d'Avino (Priore del Distretto della Fraternità San Pio X in Italia) e il prof. Matteo d'Amico. L'incontro verterà sulla storia del tradizionalismo cattolico, dove il prof. d'Amico disserterà sui lineamenti storici di tale movimento nato a partire dal Concilio Vaticano II, che provocherà quella spaccatura teologica, liturgica e pastorale che ancora oggi è il grande problema insoluto all'interno di Santa Romana Chiesa. Don Gabriele d'Avino, invece, dialogherà propriamente sull'Istituto della Fraternità San Pio X, fondata nel 1970 dal Vescovo francese Mons. Marcel Lefebvre. Oggi la Fraternità, che ha sedi in tutto il mondo, è riconosciuta da Papa Francesco nell'impartizione di tutti i sacramenti, ma non è canonicamente riconosciuta per differenze dottrinali dal modernismo che governa il Vaticano. Dunque una conferenza di forte interesse pubblico, che servirà per fare luce, sulla grande confusione che alberga nei fedeli in materia liturgica e dottrinale.

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a cura di Sergio Milani
06 aprile 2024 – Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Prof. Felice Spicocchi
Modera: Arch. Giuseppe Baiocchi
Interviene:  Prof. Roberto de Mattei
 
Sabato 06-04-2024, dalle ore 18:00/20:00, presso la Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani, si è svolto il 75°incontro dell’associazione culturale Das Andere. Ha dissertato l’incontro il professore Roberto De Mattei, il quale ha dialogato sulla tematica “Rafael Merry del Val. Il Cardinale che servì quattro Papi”. Introduce l’incontro il prof. Felice Spicocchi e modera il presidente associativo, l’arch. Giuseppe Baiocchi. Il professore, noto storico della Chiesa, ci offre la prima biografia scientifica del Cardinale, fondata su fonti archivistiche e corredata da documenti inediti. Il cardinale Rafael Merry del Val è una straordinaria figura di uomo di Chiesa, ancora ignorata dagli storici, malgrado si sia trovato al centro degli eventi ecclesiastici del suo tempo, al servizio di quattro Papi. Di nobili origini, nacque il 10 ottobre 1865 a Londra. Studiò a Roma, entrando per volere di Leone XIII nella Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici, di cui divenne presidente. Segretario del Conclave che elesse Papa San Pio X, fu da lui nominato, a soli 38 anni, segretario di Stato e Cardinale. Per undici anni affiancò il Pontefice in tutte le difficili prove del suo pontificato, a cominciare dalla battaglia contro il modernismo. Sotto Benedetto XV fu arciprete della Basilica Vaticana e segretario del Sant’Uffizio. In questa carica combatté i principali errori del tempo e nel 1929 pubblicò un’edizione riveduta dell’Indice dei libri proibiti. Nei due conclavi del 1914 e del 1922, sfiorò egli stesso l’elezione a Pontefice. Un velo di mistero avvolge ancora la sua morte, avvenuta a Roma – regnante Pio XII – il 26 febbraio 1930, in seguito alla maldestra esecuzione di un’operazione di appendicite. Il suo processo di beatificazione è stato aperto il 26 febbraio 1953 per volontà di Pio XII ed egli è stato proclamato Servo di Dio.

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a cura di Stefano Scalella
11 febbraio 2023 – Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Arch. Marica Rella
Modera: Arch. Giuseppe Baiocchi
Interviene:  Arch. Stefano Emanuele Fera
 
Sabato 11-02-2023 alle ore 18:00, si è svolto presso il Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo – 63100 Ascoli Piceno) il 66°evento dell’associazione onlus Das Andere con ospite l'architetto Stefano Emanuele Fera, il quale ha dissertato sul concetto dell'invenzione degli Ordini Architettonici - Perchè gli ordini greci e romani non esistono. L’evento è stato presentato dall'architetto Marica Rella e moderato dall’arch. e presidente Giuseppe Baiocchi. L’incontro ha visto la presenza del consigliere comunale avv. Micaela Girardi. Ordini Architettonici, Ordini Classici, o Ordini Classicisti? Ordini Greci, Ordini Romani, o Ordini Vitruviani? E quanti sono gli Ordini? Tre come i presunti Ordini Greci? Quattro come i genera di cui tratta Vitruvio? Cinque come le "maniere" di Serlio, o come gli "ordini" finalmente canonizzati dal Vignola? Il solo insorgere di queste domande e le relative contraddittorie risposte, la dice lunga sullo stato dell'arte, ossia sul "disordine" che regna incontrastato sul concetto di Ordine Architettonico. Non un tentativo di mettervi ordine, ma la proposta di un sintetico excursus storico volto a illustrare le vicende che hanno portato alla definizione quest’idea fondante della cultura architettonica mondiale che in Italia, tra XV e XVI secolo, ha avuta genesi e maggiore fioritura grazie al diffondersi e affinarsi delle teorie neoplatoniche cui, inoltre, si deve l’origine del pensiero sistematico moderno.

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a cura di Stefano Scalella
23 aprile 2022 – Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Giacomo De Angelis
Modera: Arch. Giuseppe Baiocchi
Interviene: Dott.ssa Federica Cammarota
 
Sabato 23-04-2022 alle ore 18:00, si è svolto presso il Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo – 63100 Ascoli Piceno) il 63°evento dell’associazione onlus Das Andere con ospite la dott.ssa Federica Cammarota, la quale ha dissertato sul significato tecnico e valoriale della progettazione riguardante l’illuminazione. L’evento “Luce e Architettura. L’illuminazione dello spazio architettonico” è stato presentato da Giacomo De Angelis e moderato dall’arch. e presidente Giuseppe Baiocchi. L’incontro ha visto la presenza del consigliere comunale avv. Emidio Premici.
La lezione si è incentrata sulle tematiche della tecnologia LED, degli scenari luminosi, delle modalità di progettazione della luce e sul consumo energetico. Gli esempi dei lavori effettuati dalla lighting designer Cammarota hanno infine consolidato la discussione che ha suscitato un bellissimo dibattito finale. L’associazione Das Andere, ringrazia l’Ordine degli Architetti per il patrocinio all’evento.
Come la Cammarota ha rimarcato durante la sua Lectio Magistralis: «La progettazione della luce negli ultimi anni, e in particolare con l’avvento dell’illuminazione LED, ha subito una profonda trasformazione con la specializzazione della disciplina che sempre più gestisce la creazione di atmosfere luminose più che dei punti luce, e lo sta facendo attraverso la creazione di vere e proprie esperienze, e con l’utilizzo di dettagli luminosi sempre più minuziosi e di nuove tecnologie. L’uomo, come visitatore e fruitore dello spazio, è sempre al centro del progetto della luce, sia in riferimento alla luce funzionale che in riferimento all’illuminazione emotiva, quindi progettata per avere effetto sulla percezione degli spazi, anche quando la luce va a celebrare prevalentemente l’architettura, il visitatore resta comunque al centro della scena: stupore, curiosità, raccoglimento, entusiasmo o esaltazione, sono tutte emozioni che vengono provocate nel visitatore attraverso la narrazione e la valorizzazione di un concept luminoso che può riprendere, enfatizzandolo, o ampliare, arricchendolo, il concept architettonico.
Contemporaneamente, quella stessa tecnologia LED che permette la creazione di scenari luminosi anche estremamente complessi, viene oggi utilizzata al fine di ridurre il consumo energetico. I consumi LED sono infatti talmente bassi rispetto alle fonti luminose alogene e precedenti, che oggi è possibile incrementare di molto gli effetti luminosi e le atmosfere negli spazi – spesso molteplici e programmabili – mantenendo comunque un notevole risparmio energetico, come può avvenire ad esempio convertendo uno spazio architettonico datato o creandone uno nuovo.
Così come con tutte le tecnologie, anche nel caso dell’illuminazione la vera arte non sta nello sfrenato utilizzo delle nuove fonti di illuminazione, né in termini quantitativi che qualitativi, ma nel saperle usare con il fine di comunicare e di esprimere delle identità architettoniche e culturali mai uguali tra loro».
Per approfondimenti: https://it.federicacammarota.com/

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a cura di Stefano Scalella
19 novembre 2022 – Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Arch. Giuseppe Baiocchi
Interviene:  dott. Alberto Crespi
Interviene: dott. Marco Tempera
 
Sabato 11-02-2023 alle ore 18:00, si è svolto presso il Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo – 63100 Ascoli Piceno) il 66°evento dell’associazione onlus Das Andere con ospite l'architetto Stefano Emanuele Fera, il quale ha dissertato sul concetto dell'invenzione degli Ordini Architettonici - Perchè gli ordini greci e romani non esistono. L’evento è stato presentato dall'architetto Marica Rella e moderato dall’arch. e presidente Giuseppe Baiocchi. L’incontro ha visto la presenza del consigliere comunale avv. Micaela Girardi. Sabato 19 novembre 2022 si è svolta la conferenza dal titolo Le “Classiche Stampe” primo tour virtuale tra le opere d’arte d’Europa, 65°evento dell’associazione onlus Das Andere presso Palazzo dei Capitani. Ospite dell’associazione è stato il Prof. Alberto Crespi, storico dell’arte ed esperto di incisione neoclassica di traduzione con importanti testi licenziati sul tema; insieme al Dott. Marco Tempera, collezionista ed appassionato studioso di incisione neoclassica e di iconografia napoleonica. La tematica si è incentrata sull’incisione neoclassica di traduzione e della ricostruzione delle vicende artistiche delle più importanti Scuole d’incisione in Italia e dei loro Maestri, che intrecciarono le loro storie nel panorama artistico internazionale nel periodo ricompreso tra il 1780 e il 1850 ed anche oltre. Il Convegno è stato d’ausilio alla comprensione del contesto storico-culturale in cui furono concepite le “classiche stampe” aventi il loro substrato ideologico nei principi dell’illuminismo applicati alle arti e del neoclassicismo teorizzato da Winckelmann e Mengs per poi orientarsi, progressivamente, non più solamente alla riscoperta delle antichità classiche e alla tradizione pittorica del XVI e del XVII secolo ma ad una concezione del passato “mediata dal presente”, dove il presente era, soprattutto, espressione delle gesta eroiche derivate dall’epopea napoleonica. Le “classiche stampe” furono parte integrante dell’apparato artistico di un periodo storico complesso che precede la Rivoluzione Francese fino ad oltrepassare la Restaurazione passando per l’età napoleonica che vide i protagonisti dello Stile Impero, i ceti nobiliari e i governanti succedutesi al potere, influenzare l’attività degli incisori nell’accesso alle committenze e nella scelta dei modelli da incidere. Partendo dalla disamina del concetto e della funzione della grafica di “traduzione”, delle tecniche d’intaglio su metallo nonché dei meccanismi di funzionamento del mercato delle stampe con mercanti ed editori, spesso senza scrupoli, in grado di condizionare i gusti dei collezionisti e i prezzi di vendita, decretando le fortune di un’incisione piuttosto che un’altra, saranno evidenziate le peculiarità tecniche delle più importanti Scuole d’incisione italiane e dei maestri che le diressero, del rapporto tra gli stessi e le Accademie delle arti che le ospitarono, evidenziando il confine, spesso labile, tra committenza privata e l’attività svolta nelle pubbliche istituzioni. Ciò, non lesinando confronti e spunti di riflessione attraverso la descrizione delle opere dei suoi più illustri rappresentanti: Raffaello Morghen incisore di traduzione a Roma e poi direttore della Scuola d’incisione all’Accademia di Firenze; Giuseppe Longhi, incisore di Napoleone in Italia e titolare per oltre trent’anni della cattedra d’incisione presso l’Accademia di Brera; Paolo Toschi professore d’intaglio alla Scuola di incisione all’Accademia di Parma; Francesco Rosaspina e Mauro Gandolfi rappresentanti del verbo incisorio a Bologna. Senza dimenticare accenni a figure antesignane come Francesco Bartolozzi, Carlo Antonio Porporati; Vincenzo Vangelisti e Giovanni Volpato. I loro allievi, provenienti da ogni parte dell’Europa, trasfusero l’insegnamento ricevuto, tra loro e nelle Accademie italiane e straniere, consentendo al pubblico di conoscere, attraverso le stampe, i capolavori della pittura e della scultura conservati nelle grandi collezioni pubbliche e private. La maggior parte di essi, furono attivi nella celebrazione del Mito di Napoleone e nello sviluppo della sua iconografia, riproducendone l’immagine nelle vesti di Generale dell’Armata d’Italia, Primo console, Imperatore dei Francesi e Re d’Italia, divenendo a loro volta fonte d’ispirazione per una vastissima produzione calcografica, in Francia e in Inghilterra, tale da elevare la “napoleonica” a categoria distinta nel mondo del collezionismo cartaceo. Lo studio bibliografico, unito all’esperienza collezionistica, ha permesso di fornire spunti d’interesse per coloro che volessero avvicinarsi al collezionismo dei capolavori dell’incisione neoclassica di traduzione e dell’iconografia napoleonica e costruire, con cognizione di causa, una collezione “ideale” che sia strumento non solo per il soddisfacimento di un piacere puramente estetico o d’arredo ma, soprattutto, viatico per una presa di coscienza del ruolo potenzialmente rilevante che ognuno di noi può avere a tutela del patrimonio artistico rappresentato, nel caso di specie, da preziose carte che, ancora oggi, reggono all’usura del tempo, ognuna con una propria storia, appartenute a nobili casate, governatori, Re o Marescialli dell’Impero di Francia, patrioti del Risorgimento o magari a Napoleone stesso, giunte sino a noi dopo un lungo e tortuoso viaggio nel tempo costellato da rivoluzioni, conflitti mondiali e calamità, che meritano di “vivere” per molti e molti anni ancora.

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a cura di Stefano Scalella
09 ottobre 2021 – Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Arch. Giuseppe Baiocchi
Modera: Diego Della Valle
Interviene: Dott. Orazio Maria Gnerre
 
Sabato 09 ottobre 2021, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) in Ascoli Piceno è andato in scena il 60°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L’evento ha visto la presenza del filosofo e politologo Orazio Maria Gnerre, il quale ha presentato la sua Lectio Magistralis incentrata su “Konservative Rivolution – La rivoluzione-conservatrice tedesca”. La tematica introdotta dal presidente Giuseppe Baiocchi e moderata dal consigliere Diego Della Valle ha visto la presenza del sindaco di Ascoli Piceno dott.Marco Fioravanti. La Rivoluzione conservatrice tedesca - (Konservative Revolution) è stato quel movimento di pensiero, alquanto variegato, che si è sviluppato in Germania dalla conclusione della prima guerra mondiale, fino all'avvento del nazionalsocialismo. La prima riflessione che Gnerre ha posto al nutrito pubblico si è incentrata sul quesito di cosa rimane oggi di tali pensatori e se questa ideologia ha superato il secolo scorso. Il saggio, di Gnerre “Materiali. Reinterpretare la rivoluzione conservatrice”, è stato il tentativo di donare una nuova luce a quel periodo che fu definito dallo storico Jeffrey Herf (1947) “modernismo reazionario”. I quattro testi contenuti in questo saggio, rappresentano solo l’inizio di una più vasta riflessione: sono l’interpretazione della Rivoluzione conservatrice quale scuola di pensiero geo-storicamente contestualizzata, la formalizzazione di un suo canone di autori, ed il rapporto dei suoi temi e concetti con il pensiero di Marx. Autori come Spengler, Jünger, Freyer, Schmitt, Sombart e Heidegger saranno raccontati attraverso i concetti base del periodo: _l’opposizione alla modernità (intesa come capitalismo e sistema liberale anglo-francese); _una nuova heimat unita; _nuovo corso all'idealismo cartesiano di matrice squisitamente alemanno-tedesca. A questi concetti Gnerre ha segnato una nuova via ideologica, una sua nuova interpretazione che non passa solo dal binomio - tanto controverso nei termini - di "rivoluzione" e "conservazione", ma la sua scintilla ideologica si instaura sui princìpi tratti dall'eternità della storia occidentale: _la natura fondamentale dell'uomo; _la preservazione del senso, propriamente inteso umano; _analisi filologica sulla preservazione del linguaggio e della sua forma. Questi pochi concetti elencati sono stati espressi dall’autore per risolvere quella “crisi del soggetto” che ha visto crollare sia la religione, sia la società dei ceti, che quella delle appartenenze organiche. Oggi più che mai occorre un ritorno a quella che Gnerre ha definito come “una necessità di autenticità ed essenzialità”, per scongiurare la jüngeriana frase in cui «gli altari in rovina sono abitati da demoni».

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a cura di Stefano Scalella
25 settembre 2021 – Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) - 63100 AP
Introduce: Francesca Angelini
Modera: Arch. Giuseppe Baiocchi
Interviene: Arch. Pier Carlo Bontempi
 
Sabato 25 settembre 2021, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) in Ascoli Piceno è andato in scena il 59°incontro dell’associazione culturale onlus Das Andere. L’evento ha visto la presenza dell’architetto Pier Carlo Bontempi, il quale ha presentato la sua Lectio Magistralis incentrata su “Architettura e Tradizione. L’architettura come senso di appartenenza”. La tematica introdotta dalla Vice-Presidente Francesca Angelini e moderata dall’arch. Giuseppe Baiocchi ha visto la presenza del consigliere regionale Andrea Maria Antonini e del consigliere comunale Avv. Emidio Premici. L’associazione ringrazia anche la nuova presidente dell’Ordine degli Architetti di Ascoli Piceno Paola Amabili per il patrocinio legato allo stesso ordine che ha visto in rappresentanza il consigliere Arch. Luciano Spinozzi. Pier Carlo Bontempi ha riflettuto sull’architettura contemporanea rivelando le sue criticità odierne legate al completo abbandono dello studio dei luoghi, del decoro architettonico e degli elementi legati a metrica e bellezza. Bontempi riprendendo con grande maestria i trattati classici che hanno dettato le regole della civitas occidentale ha mostrato al nutritissimo pubblico presente il virtuosismo ingiustificato di alcuni manufatti edilizi, sviscerando l’errore di pensiero che si cela dietro opere che nulla hanno a che fare con la funzione e la tipologia che li riguarda. Particolare attenzione è stata data anche ai suoi lavori: edifici vernacolari o classici, ancorché di nuova costruzione, presentati spiegando la loro archè e la loro techne.

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a cura di Stefano Scalella
17 ottobre 2020 – Bottega del Terzo Settore, Corso Trento e Trieste n.18 - 63100 AP
Introduce: Arch. Giuseppe Baiocchi
Modera: Diego Della Valle
Interviene: Dott. Alfredo De Giglio
 
Sabato 17 ottobre 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 57°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza del Dott. Alfredo De Giglio- sarto, giornalista e editore dal 2010 di Stilemaschile, il primo progetto editoriale cross-mediale dedicato al vivere elegante. La tematica introdotta dall’architetto e presidente Giuseppe Baiocchi e moderata dal consigliere Diego Della Valle, ha trattato l’eleganza maschile: una guida per i gentlemen e per chi vuol avvicinarsi al mondo della sartorialità, del “su misura”, del concetto di Classico maschile. L’eleganza è stata raccontata attraverso le voci, il pensiero, le parole di grandi arbiter elegantiarum in un viaggio che spiega quanto sia importante conoscere e apprendere le regole dello stile.

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a cura di Stefano Scalella
19 settembre 2020 – Bottega del Terzo Settore, Corso Trento e Trieste n.18 - 63100 AP
Introduce: Dott. Maurizio Seghetti
Modera: Arch.Giuseppe Baiocchi
Interviene: don Nicola Bux
 
Sabato 19 settembre 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 58°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza del penitenziere del Duomo don Giuseppe Bachetti e il consigliere comunale avv. Emidio Premici per i saluti istituzionali. Ospite don Nicola Bux, fine teologo dell'Arcidiocesi di Bari, introdotto da dott. Maurizio Seghetti e moderato dall'arch. Giuseppe Baiocchi. Il presbitero don Nicola, spaziando inizialmente sulla diversità liturgica che separa il rito romano straordinario, da quello del Messale di Paolo VI, si è soffermato anche sullo status della fede nel mondo, la quale va via via spegnendosi. Ed ecco così che il rito romano antico rivela una potenza evangelizzatrice, come attesta il movimento internazionale di giovani, che sempre più numerosi si avvicinano alla Chiesa, a motivo del misticismo della Messa in forma straordinaria, simile alla liturgia. Lo stesso Papa Francesco I ha rilevato come: “Le Chiese ortodosse, hanno conservato quella pristina liturgia, tanto bella. Noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione” (Intervista ai giornalisti sul volo di ritorno dal Brasile, 28 luglio 2013). Si può dire a questo punto che il Motu proprio Summorum Pontificum sia la messa in prova dell’ermeneutica della continuità: la proposta di una ‘riforma della riforma liturgica’. Se si rifiuta vuol dire che non si è capito il Concilio Vaticano II. Il numero dei luoghi dove viene celebrata la liturgia tradizionale in Italia è passata nell'anno 2019, da 129 a 134, ossia 5 nuovi luoghi e quindi una crescita del 4% in 71 delle 222 diocesi latine d'Italie e le richieste di celebrazioni diventano sempre più numerose in Italia (ve ne sono almeno trenta domande in gran parte provenienti dalle diocesi dove attualmente non è ancora celebrata la liturgia tradizionale). Vi sono stati, da cinquant’anni, tentativi rivelatisi infruttuosi di soffocare questa liturgia. E lo saranno ancor più, col rischio di veder scoppiare una guerra liturgica ben più viva di quella degli anni ’70 in un organismo ecclesiastico oggi estremamente indebolito… Tutti questi sacerdoti e fedeli rappresentano un insieme nella Chiesa che potrà essere sempre meno ignorato a fronte del crollo numerico di sacerdoti e religiosi (in Occidente) e della dottrina (dovunque). A dieci anni dal Motu Proprio sono per lo più raddoppiati i luoghi dove si celebra la Messa tradizionale, e la crescita continua. Per non parlare delle comunità Ecclesia Dei che sono, in piena crescita quanto a preti e ad apostolato, ma il movimento Summorum Pontificum è ormai diffuso soprattutto nelle diocesi e nelle parrocchie, uno sviluppo rapido e pressoché illimitato.

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a cura di Stefano Scalella
27 giugno 2020 – Bottega del Terzo Settore, Corso Trento e Trieste n.18 - 63100 AP
Introduce: Francesca Angelini
Introduce: arch.Giuseppe Baioccchi
 
Sabato 27 giugno 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 56°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza del Sindaco di Ascoli Piceno, il dott. Marco Fioravanti avendo come ospite lo stesso presidente associativo, l'arch. Giuseppe Baiocchi, il quale ha presentato al pubblico la figura del letterato e politico francese François-René de Chateaubriand (1768 - 1848). L'appuntamento è stato presentato dalla vice-presidente Francesca Angelini. Baiocchi, incentrando la conferenza sul grande scrittore, padre del romanticismo francese ed europeo, è partito dalle primissime origini di Saint-Malo e Combourg nella Bretagna, fino ad arrivare alla grande carriera politica del francese, passando per il successo letterario, analizzato in profondità per far comprendere il pensiero dell'autore. Ma la conferenza si è incentrata anche sull'uomo Chateaubriand: individuo fuori dagli schemi. Un personaggio che ha posto di fronte a sé sempre la libertà politica, seguendo il filone della Monarchia Costituzionale, ma al contempo con i piedi ben piantati nel cattolicesimo del suo "Genio del Cristianesimo" e nel riconoscere nel ramo legittimo dei Borboni, la soluzione istituzionale per una Francia devastata dalla Rivoluzione e dalle guerre Napoleoniche.La conferenza ha visto anche delle digressioni verso il presente: stiamo assistendo ad un periodo storico particolare, nel quale assistiamo al tentativo da parte di pochi di cancellare la storia di molti. L'assassinio di George Floyd oramai appare come una drammatica scusa per perpetrare quella "rivoluzione del senso e della normalità" a fronte della solita libertà, amore e caos. Non a caso questa associazione si pone sempre le domande "Ultime" del "Chi siamo?" e "da dove veniamo". L'uomo europeo deve tornare a volersi bene e non cedere verso una barbarie, camuffata da progresso. Non a caso Chateaubriand appare come un pilastro di fronte al caos a cui lui stesso assistette nei suoi anni: sconvolgimenti politici, esecuzioni, guerre, persecuzioni religiose, fughe e il grande successo letterario, così come quello politico. Un uomo liberale, ma nello stesso tempo legato indissolubilmente alla sua tradizione bretone, francese e europea. Un esempio certamente, che in questa epoca secolarizzata, svuotata di senso e relativista appartiene tra il novero di quegli autori fagocitati da un piatto culinario.