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23 settembre 2016 - Corso Mazzini 90, "Biblioteca Comunale Gabrielli" Ascoli Piceno
Introduce: Giuseppe Baiocchi - Alessandro Poli
Intervengono: Danilo Serra, Adelmo Tancredi, Raffaele Mennella
Si esibisce: L'ensemble di chitarre della associazione Chitarristica Picena
 

Il progetto annuale “Costruire Abitare Pensare” vuole esaminare la crisi contemporanea dell’abitare sia in termini teorici generali, ossia ricorrendo alle spiegazioni, alle categorie ermeneutiche e alla presenza dei maggiori pensatori contemporanei, sia focalizzandosi sulla condizione specifica riscontrabile ad Ascoli Piceno, entro un confronto tra patrimonio storico-architettonico cittadino, organizzazione e sviluppo urbano attuale e rispondenza alle esigenze dell’abitare contemporaneo. Tramite la realizzazione d’iniziative dal basso impatto economico (mostre, estemporanee d’arte, convegni, presentazioni di volumi, retrospettive cinematografiche, sonorizzazioni urbane) volte all’analisi delle cause e delle conseguenze che la crisi dell’abitare contemporaneo porta con sé, l’obiettivo di tale progetto culturale è quello di incentivare lo sviluppo del capitale umano riconoscendo il valore incondizionato della persona e il senso della sua crescita, quello di esercitare una funzione “segnaletica” anticipatrice dei problemi, nonché generare valori d’uso culturali, ricadute qualitative in grado di favorire la collaborazione ed il senso di appartenenza alla comunità, incuriosire e costruire una narrazione condivisa in cui ritrovarsi, una storia, un tessuto di idee in grado di unire e far abitare realmente la città.

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Le responsabilità dell'abitare.
23 settembre 2016 - Corso Mazzini 90, "Biblioteca Comunale Gabrielli" Ascoli Piceno
Interviene: Danilo Serra

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09 settembre 2016 - Libreria Rinascita, ore 18.00 - Ascoli Piceno
Introduce: Piero Luciani
Intervengono: Armando Marozzi e Domenico Losurdo
 
Ripensare l’emancipazione dopo le esperienze comuniste. "L'esperienza comunista si è definitivamente chiusa con il crollo del muro di Berlino? Alla sinistra non resta che genuflettersi al capitale e parlare con la lingua del neoliberismo meglio di quanto non faccia la destra? Il più grande e il più radicale dei progetti di emancipazione dei popoli della terra è stato davvero sconfitto senza possibilità d'appello? Ad uno sguardo onesto nel "paradiso" capitalista sembra sopravvivere più di un problema. La storia, anzichè concludersi - come qualcuno avrebbe voluto - continua a officiare il sacrificio di intere popolazioni sull'altare del profitto. Da ciò sorge la legittimità, senza alcun intento apologetico o nostalgico, di elaborare un nuovo concetto di emancipazione. Parlare oggi di comunismo non deve significare un piatto ritorno ad esperienze storiche passate: occorre prendere atto che il comunismo novecentesco è morto, che le sue soluzioni particolari sono fallite, persino in modo tragico; significa invece che in esso vi era una scintilla che vale la pena salvare, non per ripetere il già stato, ma per riprogettare ciò che non si riuscì a costruire. Questa opera propone un contributo neo-hegeliano alla causa dell'emancipazione: tentativo inedito e paradossale sia di rovesciamento materialistico del comunismo di Marx (il cui pensiero è analizzato nel dettaglio - dagli scritti liceali fino a quelli etno-antropologici) sia di critica di principali concetti marxisti. Una nuova idea di emancipazione che passa attraverso una re-interpretazione del pensiero del gigante di Stoccarda".

[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1470767044080{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1470767053433{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" css=".vc_custom_1470767563136{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos6" css=".vc_custom_1471718879264{padding-top: 45px !important;}"]Cesare Catà, filosofo, scrittore, insegnante e autore di pièce teatrali, illustra la figura e l'opera del grande drammaturgo inglese William Shakespeare, a partire da uno dei suoi drammi più noti, il "Riccardo II". I Classici della Cultura Europea - Direttore artistico: Federico Nicolaci

[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1470767044080{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1470767053433{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" css=".vc_custom_1470767563136{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos6" css=".vc_custom_1471719213039{padding-top: 45px !important;}"]L'associazione Das Andere è lieta di presentare il primo appuntamento con "I Classici della Cultura europea" letti ed interpretati da giovani filosofi e letterati. Federico Nicolaci, cultore della materia nella cattedra di filosofia teoretica dell'Università San Raffaele di Milano, illustra il racconto di Kafka "Il Messaggio dell'Imperatore" (1917), tentando di metterne in luce il significato più recondito.

[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1470767044080{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1470767053433{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" css=".vc_custom_1471028711119{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text css=".vc_custom_1476449421432{padding-top: 45px !important;}"]
10 giugno 2016 – Sala Cola Dell'Amatrice, ore 18.00 – Ascoli Piceno (AP)
Introduce: Giuseppe Baiocchi
Relatore: Luigi Prestinenza Puglisi
 
Invece di continuare a far esplodere le città, con periferie inadeguate, dobbiamo farle implodere, dobbiamo cercare di riassorbire i vuoti urbani provocati dal processo di deindustrializzazione, dobbiamo cercare di recuperare quei “vuoti” provocati dalle aree industriali che si vanno liberando, man mano che la città, crescendo, rende necessario lo spostamento delle attività produttive. L’architetto deve sanare questi vuoti e intraprendere la via della sostenibilità.
Questa battaglia ideologica durerà a lungo, poiché le periferie, ovvero quella parte urbana che possiamo anche chiamare città diffusa, compongono la città del divenire o del “non” divenire. Se questa sfida verrà perduta, l’Italia più di molti altri paesi Europei pagherà un prezzo molto alto. Mediamente l’80, il 90% delle persone vivono in periferia e non ci è nulla di male, se non che il nome periferia sia associata all’aggettivo degradato, lontano, abbandonato, triste e oggi francamente questo non può più essere immaginabile, perché proprio nella periferia risiede il futuro urbano. Questa la grande scommessa. Come primo punto, sicuramente si deve partire dal presupposto di non crearne di nuove per la semplice motivazione della insostenibilità. Oggi si parla spesso di sostenibilità e il nuovo costruito è la prima insostenibilità. Basta con le nuove periferie. Allargare a macchia d’olio le città, per esplosione, significa creare quartieri che devono essere serviti da strade, da impianti, dalla raccolta dei rifiuti, dalle fogne, da molteplici fattori che rendono insostenibile l’urbe stessa, la quale si frammenta, si disperde in forza. Questa aspetto può essere considerato sia tecnico/economico, sia umano: una periferia non connessa si trasforma proprio in una “periferia” come la si può intendere nel suo carattere di mono-funzionalità più becero.

[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1471028988162{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1471028994897{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" css=".vc_custom_1471029021508{margin-top: -5px !important;}"][vc_video link="https://www.youtube.com/watch?v=k9yZ2dE0OIc" css=".vc_custom_1471029012580{padding-top: 45px !important;}"][vc_column_text css=".vc_custom_1474373674399{padding-top: 45px !important;}"]6 maggio 2016 – Libreria Rinascita, ore 18.30 – Ascoli Piceno (AP) Presenta: Eleonora Tassoni Introduce: Valentina Galati Modera: Giovanni Amadio Relatore: Eugenio Coccia

[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1470767044080{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1470767053433{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" css=".vc_custom_1471028912990{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text css=".vc_custom_1474373597453{padding-top: 45px !important;}"]Questo primo video di presentazione introduce il pubblico sulle caratteristiche della associazione.