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64° incontro Das Andere

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Il 64° EVENTO DAS ANDERE, svoltosi sabato 21-05-2022, alle ore 18:00 presso Palazzo dei capitani ed avente titolo "Intelligenza artificiale: fra tecnica ed etica nel contemporaneo" è stato introdotto dall'Arch. Marica Rella e moderato dal consigliere Diego Della Valle ed ha visto come ospite il Prof. Emanuele Frontoni. La giornata ha visto i saluti istituzionali della dott.ssa Patrizia Petracci, presidente della Commissione cultura del consiglio comunale.
L'intelligenza artificiale, nata in America nel 1956, stupisce il mondo intero già nel 1977, quando ad un confronto agli scacchi batte l'allora campione del mondo Garry Kasparov: l'Intelligenza Artificiale da allora si è evoluta ad una velocità tale da cambiare in modo sostanziale la nostra quotidianità. Dalla medicina all'agricoltura, dalla sorveglianza sociale alla finanza, la sua evoluzione ci induce a riflessioni e decisioni dalle quali potrebbero svilupparsi cambiamenti culturali e sociali di marcate proporzioni.
Il Professor Emanuele Frontoni, Professore Ordinario all'Università di Macerata e co-Director del Vision, Robotics e Artificial Intelligence Lab dell'Università Politecnica delle Marche ci aiuterà a scoprire i sorprendenti traguardi raggiunti dall'I.A. nel nostro operoso territorio.
 
 
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63°incontro DAS ANDERE

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Sabato 23-04-2022 alle ore 18:00, si è svolto presso il Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo - 63100 Ascoli Piceno) il 63°evento dell’associazione onlus Das Andere con ospite la dott.ssa Federica Cammarota, la quale ha dissertato sul significato tecnico e valoriale della progettazione riguardante l'illuminazione. L'evento "Luce e Architettura. L'illuminazione dello spazio architettonico" è stato presentato da Giacomo De Angelis e moderato dall'arch. e presidente Giuseppe Baiocchi. L'incontro ha visto la presenza del consigliere comunale avv.Emidio Premici.
La lezione si è incentrata sulle tematiche della tecnologia LED, degli scenari luminosi, delle modalità di progettazione della luce e sul consumo energetico. Gli esempi dei lavori effettuati dalla lighting designer Cammarota hanno infine consolidato la discussione che ha suscitato un bellissimo dibattito finale. L'associazione Das Andere, ringrazia l'Ordine degli Architetti per il patrocinio all'evento.
Come la Cammarota ha rimarcato durante la sua Lectio Magistralis: «La progettazione della luce negli ultimi anni, e in particolare con l’avvento dell’illuminazione LED, ha subito una profonda trasformazione con la specializzazione della disciplina che sempre più gestisce la creazione di atmosfere luminose più che dei punti luce, e lo sta facendo attraverso la creazione di vere e proprie esperienze, e con l’utilizzo di dettagli luminosi sempre più minuziosi e di nuove tecnologie.

L’uomo, come visitatore e fruitore dello spazio, è sempre al centro del progetto della luce, sia in riferimento alla luce funzionale che in riferimento all’illuminazione emotiva, quindi progettata per avere effetto sulla percezione degli spazi, anche quando la luce va a celebrare prevalentemente l’architettura, il visitatore resta comunque al centro della scena: stupore, curiosità, raccoglimento, entusiasmo o esaltazione, sono tutte emozioni che vengono provocate nel visitatore attraverso la narrazione e la valorizzazione di un concept luminoso che può riprendere, enfatizzandolo, o ampliare, arricchendolo, il concept architettonico.

Contemporaneamente, quella stessa tecnologia LED che permette la creazione di scenari luminosi anche estremamente complessi, viene oggi utilizzata al fine di ridurre il consumo energetico. I consumi LED sono infatti talmente bassi rispetto alle fonti luminose alogene e precedenti, che oggi è possibile incrementare di molto gli effetti luminosi e le atmosfere negli spazi - spesso molteplici e programmabili - mantenendo comunque un notevole risparmio energetico, come può avvenire ad esempio convertendo uno spazio architettonico datato o creandone uno nuovo.

Così come con tutte le tecnologie, anche nel caso dell’illuminazione la vera arte non sta nello sfrenato utilizzo delle nuove fonti di illuminazione, né in termini quantitativi che qualitativi, ma nel saperle usare con il fine di comunicare e di esprimere delle identità architettoniche e culturali mai uguali tra loro».

 
 
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62° incontro DAS ANDERE

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Sabato 26-02-2022 alle ore 18:00, si è svolto presso il Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo - 63100 Ascoli Piceno) il 62°evento dell’associazione onlus Das Andere con ospite l’avvocato Daniele Paolanti, il quale ha dissertato sulla sua ultima fatica letteraria “Le Ombre dei desideri" – Nostalgia letteraria e contemporaneità. Ha introdotto il Vice-presidente Francesca Angelini ed ha moderato il presidente Arch. Giuseppe Baiocchi.
[caption id="attachment_12680" align="aligncenter" width="1000"] Il Consigliere Comunale Avv. Emidio Premici prende la parola per i saluti istituzionali.[/caption]
La tematica di cui si è proposto lo sviluppo ha gravitato attorno ai componimenti elaborati dal poeta Paolanti, verso un sentimento antico e atavico di nostalgia: ovvero verso quel mondo amaramente dimenticato proprio dell’umile gente della campagna, abituata alla fatica ed al sacrificio e benedetta da tradizioni plurisecolari. La realtà sognata e per la quale si prova un delicato “desiderio di ritorno” è quella della cultura sottoproletaria propria delle aree agresti non ancora del tutto urbanizzate, poste al limes tra le Marche e gli Abruzzi. In quel segmento rustico e dimenticato dei cives piceni si è spesa l’infanzia di Paolanti e della sua famiglia, accanto al profumo dei sambuchi e delle ortiche, del legno verde, della brace sui focolari e della Fede.
Nel mondo liquido e orizzontale del progresso contemporaneo, tutto ciò che è autentico e vero, viene rimosso con sdegno, proprio perché la società di oggi vive di gnosi, distaccandosi completamente, con falsità appunto, dall’elemento organico. Ebbene questi componimenti poetici rappresentano un tentativo coraggioso di raggiungere di nuovo questa essenza immateriale del mondo: una percezione di serenità e verità, che può farci fermare un poco a ricordare e riflettere su cosa siamo e soprattutto su chi siamo, come società e come popolo.
 
 
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61°incontro DAS ANDERE

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Sabato 20-11-2021, alle ore 18:00, presso il Palazzo dei Capitani del Popolo nella Sala dei Savi in Ascoli Piceno, si è svolto il 61°evento dell’associazione Das Andere avente come titolo “IL SANFEDISTA GIOVANNI PICCIONI – LE GESTA DEI VOLONTARI PONTIFICI 1848-63”. L’evento presentato dall’architetto Giuseppe Baiocchi, già presidente associativo, ha visto come relatori il dott. Timoteo Galanti e uno degli eredi rimasti, Luigi Piccioni sulla figura del patriota marchigiano ed ascolano Giovanni Piccioni (1798 – 1868).
L’evento ha visto la presenza del sindaco dott. Marco Fioravanti e del Consigliere Regionale Andrea Maria Antonini, visto anche il patrocinato dell’Assemblea Legislativa delle Marche. Una figura storica, quella del Piccioni, che si è battuta per lo Stato Pontificio, perseguendo quella fedeltà richiesta dallo stesso Papa Pio IX dopo l’invasione sabauda, senza una formale dichiarazione di guerra allo Stato della Chiesa. L’incontro ha narrato gli scontri, i rovesci, così come i costumi ed i luoghi degli anni che corrono tra il 1848 e il 1863, anno in cui il Piccioni sarà arrestato dalle autorità piemontesi e rinchiuso in carcere.
Una storia avvincente, che ha visto un pubblico molto nutrito che ha animato il dibattito finale. L’associazione Das Andere, si farà promotrice per la creazione di una via e/o di un busto alla memoria del nostro Patriota locale, poiché egli non fu un “brigante” come la vulgata storica risorgimentale ha voluto etichettargli, ma un soldato irregolare dello Stato Pontificio, che ha combattuto la sua guerra, anche dopo l’annessione delle Marche al nuovo Regno d’Italia: lo dimostrano i gesti, di cui il Piccioni si è ricoperto, poiché non ha mai derubato regnicoli innocenti, ma solamente truppe irregolari piemontesi.
 
 
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60° incontro DAS ANDERE

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Sabato 09 ottobre 2021, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) in Ascoli Piceno è andato in scena il 60°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L’evento ha visto la presenza del filosofo e politologo Orazio Maria Gnerre, il quale ha presentato la sua Lectio Magistralis incentrata su “Konservative Rivolution – La rivoluzione-conservatrice tedesca”. La tematica introdotta dal presidente Giuseppe Baiocchi e moderata dal consigliere Diego Della Valle ha visto la presenza del sindaco di Ascoli Piceno dott.Marco Fioravanti.
La Rivoluzione conservatrice tedesca - (Konservative Revolution) è stato quel movimento di pensiero, alquanto variegato, che si è sviluppato in Germania dalla conclusione della prima guerra mondiale, fino all'avvento del nazionalsocialismo. La prima riflessione che Gnerre ha posto al nutrito pubblico si è incentrata sul quesito di cosa rimane oggi di tali pensatori e se questa ideologia ha superato il secolo scorso. Il saggio, di Gnerre “Materiali. Reinterpretare la rivoluzione conservatrice”, è stato il tentativo di donare una nuova luce a quel periodo che fu definito dallo storico Jeffrey Herf (1947) “modernismo reazionario”.
I quattro testi contenuti in questo saggio, rappresentano solo l’inizio di una più vasta riflessione: sono l’interpretazione della Rivoluzione conservatrice quale scuola di pensiero geo-storicamente contestualizzata, la formalizzazione di un suo canone di autori, ed il rapporto dei suoi temi e concetti con il pensiero di Marx.
Autori come Spengler, Jünger, Freyer, Schmitt, Sombart e Heidegger saranno raccontati attraverso i concetti base del periodo:
_l’opposizione alla modernità (intesa come capitalismo e sistema liberale anglo-francese);
_una nuova heimat unita;
_nuovo corso all'idealismo cartesiano di matrice squisitamente alemanno-tedesca.
A questi concetti Gnerre ha segnato una nuova via ideologica, una sua nuova interpretazione che non passa solo dal binomio - tanto controverso nei termini - di "rivoluzione" e "conservazione", ma la sua scintilla ideologica si instaura sui princìpi tratti dall'eternità della storia occidentale:
_la natura fondamentale dell'uomo;
_la preservazione del senso, propriamente inteso umano;
_analisi filologica sulla preservazione del linguaggio e della sua forma.
Questi pochi concetti elencati sono stati espressi dall’autore per risolvere quella “crisi del soggetto” che ha visto crollare sia la religione, sia la società dei ceti, che quella delle appartenenze organiche. Oggi più che mai occorre un ritorno a quella che Gnerre ha definito come “una necessità di autenticità ed essenzialità”, per scongiurare la jüngeriana frase in cui «gli altari in rovina sono abitati da demoni».
 
 
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59° incontro DAS ANDERE

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Sabato 25 settembre 2021, presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani del Popolo (Piazza del Popolo) in Ascoli Piceno è andato in scena il 59°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza dell'architetto Pier Carlo Bontempi, il quale ha presentato la sua Lectio Magistralis incentrata su "Architettura e Tradizione. L'architettura come senso di appartenenza".
La tematica introdotta dalla Vice-Presidente Francesca Angelini e moderata dall'arch. Giuseppe Baiocchi ha visto la presenza del consigliere regionale Andrea Maria Antonini e del consigliere comunale Avv. Emidio Premici. L'associazione ringrazia anche la nuova presidente dell'Ordine degli Architetti di Ascoli Piceno Paola Amabili per il patrocinio legato allo stesso ordine che ha visto in rappresentanza il consigliere Arch. Luciano Spinozzi.
Pier Carlo Bontempi ha riflettuto sull'architettura contemporanea rivelando le sue criticità odierne legate al completo abbandono dello studio dei luoghi, del decoro architettonico e degli elementi legati a metrica e bellezza. Bontempi riprendendo con grande maestria i trattati classici che hanno dettato le regole della civitas occidentale ha mostrato al nutritissimo pubblico presente il virtuosismo ingiustificato di alcuni manufatti edilizi, sviscerando l'errore di pensiero che si cela dietro opere che nulla hanno a che fare con la funzione e la tipologia che li riguarda. Particolare attenzione è stata data anche ai suoi lavori: edifici vernacolari o classici, ancorché di nuova costruzione, presentati spiegando la loro archè e la loro techne.
 
 
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57° incontro DAS ANDERE

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Sabato 17 ottobre 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 57°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza del Dott. Alfredo De Giglio- sarto, giornalista e editore dal 2010 di Stilemaschile, il primo progetto editoriale cross-mediale dedicato al vivere elegante.
La tematica introdotta dall’architetto e presidente Giuseppe Baiocchi e moderata dal consigliere Diego Della Valle, ha trattato l’eleganza maschile: una guida per i gentlemen e per chi vuol avvicinarsi al mondo della sartorialità, del “su misura”, del concetto di Classico maschile. L’eleganza è stata raccontata attraverso le voci, il pensiero, le parole di grandi arbiter elegantiarum in un viaggio che spiega quanto sia importante conoscere e apprendere le regole dello stile.
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56° incontro DAS ANDERE

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Sabato 19 settembre 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 58°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza del penitenziere del Duomo don Giuseppe Bachetti e il consigliere comunale avv. Emidio Premici per i saluti istituzionali, rispettivamente per la Diocesi di Sua Eccellenza Mons. Giovanni D'Ercole e per il Comune di Ascoli Piceno.
Ospite don Nicola Bux, fine teologo dell'Arcidiocesi di Bari, introdotto da dott. Maurizio Seghetti e moderato dall'arch. Giuseppe Baiocchi.
Il presbitero don Nicola, spaziando inizialmente sulla diversità liturgica che separa il rito romano straordinario, da quello del Messale di Paolo VI, si è soffermato anche sullo status della fede nel mondo, la quale va via via spegnendosi. Ed ecco così che il rito romano antico rivela una potenza evangelizzatrice, come attesta il movimento internazionale di giovani, che sempre più numerosi si avvicinano alla Chiesa, a motivo del misticismo della Messa in forma straordinaria, simile alla liturgia.
Lo stesso Papa Francesco I ha rilevato come: “Le Chiese ortodosse, hanno conservato quella pristina liturgia, tanto bella. Noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione” (Intervista ai giornalisti sul volo di ritorno dal Brasile, 28 luglio 2013). Si può dire a questo punto che il Motu proprio Summorum Pontificum sia la messa in prova dell’ermeneutica della continuità: la proposta di una ‘riforma della riforma liturgica’. Se si rifiuta vuol dire che non si è capito il Concilio Vaticano II.
Il numero dei luoghi dove viene celebrata la liturgia tradizionale in Italia è passata nell'anno 2019, da 129 a 134, ossia 5 nuovi luoghi e quindi una crescita del 4% in 71 delle 222 diocesi latine d'Italia e le richieste di celebrazioni diventano sempre più numerose in Italia (ve ne sono almeno trenta domande in gran parte provenienti dalle diocesi dove attualmente non è ancora celebrata la liturgia tradizionale). Vi sono stati, da cinquant’anni, tentativi rivelatisi infruttuosi di soffocare questa liturgia. E lo saranno ancor più, col rischio di veder scoppiare una guerra liturgica ben più viva di quella degli anni ’70 in un organismo ecclesiastico oggi estremamente indebolito…
Tutti questi sacerdoti e fedeli rappresentano un insieme nella Chiesa che potrà essere sempre meno ignorato a fronte del crollo numerico di sacerdoti e religiosi (in Occidente) e della dottrina (dovunque). A dieci anni dal Motu Proprio sono per lo più raddoppiati i luoghi dove si celebra la Messa tradizionale, e la crescita continua. Per non parlare delle comunità Ecclesia Dei che sono, in piena crescita quanto a preti e ad apostolato, ma il movimento Summorum Pontificum è ormai diffuso soprattutto nelle diocesi e nelle parrocchie, uno sviluppo rapido e pressoché illimitato.
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56° incontro DAS ANDERE

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Sabato 27 giugno 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 56°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza del Sindaco di Ascoli Piceno, il dott. Marco Fioravanti avendo come ospite lo stesso presidente associativo, l'arch. Giuseppe Baiocchi, il quale ha presentato al pubblico la figura del letterato e politico francese François-René de Chateaubriand (1768 - 1848). L'appuntamento è stato presentato dalla vice-presidente Francesca Angelini.
Baiocchi, incentrando la conferenza sul grande scrittore, padre del romanticismo francese ed europeo, è partito dalle primissime origini di Saint-Malo e Combourg nella Bretagna, fino ad arrivare alla grande carriera politica del francese, passando per il successo letterario, analizzato in profondità per far comprendere il pensiero dell'autore. Ma la conferenza si è incentrata anche sull'uomo Chateaubriand: individuo fuori dagli schemi.
Un personaggio che ha posto di fronte a sé sempre la libertà politica, seguendo il filone della Monarchia Costituzionale, ma al contempo con i piedi ben piantati nel cattolicesimo del suo "Genio del Cristianesimo" e nel riconoscere nel ramo legittimo dei Borboni, la soluzione istituzionale per una Francia devastata dalla Rivoluzione e dalle guerre Napoleoniche.
La conferenza ha visto anche delle digressioni verso il presente: stiamo assistendo ad un periodo storico particolare, nel quale assistiamo al tentativo da parte di pochi di cancellare la storia di molti. L'assassinio di George Floyd oramai appare come una drammatica scusa per perpetrare quella "rivoluzione del senso e della normalità" a fronte della solita libertà, amore e caos. Non a caso questa associazione si pone sempre le domande "Ultime" del "Chi siamo?" e "da dove veniamo". L'uomo europeo deve tornare a volersi bene e non cedere verso una barbarie, camuffata da progresso.
Non a caso Chateaubriand appare come un pilastro di fronte al caos a cui lui stesso assistette nei suoi anni: sconvolgimenti politici, esecuzioni, guerre, persecuzioni religiose, fughe e il grande successo letterario, così come quello politico. Un uomo liberale, ma nello stesso tempo legato indissolubilmente alla sua tradizione bretone, francese e europea. Un esempio certamente, che in questa epoca secolarizzata, svuotata di senso e relativista appartiene tra il novero di quegli autori fagocitati da un piatto culinario.
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55° incontro DAS ANDERE

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Sabato 18 gennaio 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 55°incontro dell'associazione culturale onlus Das Andere. L'evento ha visto la presenza dei consiglieri comunali Emidio Premici ed Alessio Rosa, avendo come ospite il giornalista Giorgio Enrico Cavallo il quale ha presentato al pubblico la figura poco conosciuta del filosofo e giurista sabaudo Joseph de Maistre.
L'appuntamento presentato dalla vice-presidente Francesca Angelini, è stato moderato dall'architetto e presidente Giuseppe Baiocchi. Solo recentemente il mito rivoluzionario in Francia ha cominciato a incrinarsi: nel 1989, alle stanche celebrazioni ufficiali del secondo bicentenario del 1789, si opposero vivaci e moderne anti-celebrazioni che riaprirono la diatriba dialettica, mai sopita, su antiche questioni considerate risolte e vetuste divisioni credute superate.
Giorgio Enrico Cavallo prosegue la sua lectio magistralis parlando della damnatio memoriae di De Maistre. Oggi, di contro, appare come un vero e proprio storico dell’avvenire: non solo seppe valutare le negatività rivoluzionarie, prevedendone i tragici postumi che ancor oggi tormentano la società odierna, ma riuscì mirabilmente ad intuire le condizioni basilari della sua terapia. Non meraviglia dunque che, fin dal contestato bicentenario del 1789, per riprendere il celebre storico Jacques Solé (1932 – 2016) «molti ritrovano […] gli accenti di un Joseph de Maistre che si erge contro Satana», riaffermando con forza, l’inconciliabilità tra due civiltà e culture in opposizione polare: quella antropocentrica della Rivoluzione e quella teocentrica della Tradizione.
La lezione è apparsa come un'importante riflessione sulla nostra società e sulla straordinaria vita di uomo e diplomatico del Regno dei Savoia; quel De Maistre che ancora oggi ha molto da insegnarci e molto su cui far riflettere l'opinione pubblica. L'Anti-cattolicità rivoluzionaria degli illuministi traspare sempre marginalmente in secondo piano, di contro è essenziale per capirne il vero significato estrinseco di un nuovo mondo che si affermava in cui "Dio è morto", perché ucciso dall'uomo stesso.
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