21 Giu Alterazioni del costruito
[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern" css=".vc_custom_1470495202139{padding-right: 8px !important;}"][vc_column css=".vc_custom_1470402358062{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" color="black" css=".vc_custom_1470414286221{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos8"]41°incontro DAS ANDERE
[/vc_column_text][vc_column_text css=".vc_custom_1529586907488{padding-top: 35px !important;}" el_class="titolos6"]Mercoledì 20 Giugno presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto (Via Buozzi n.14) è andato in scena il 41°evento dell'associazione Das Andere, il nono incontro del programma culturale 2018 "Crisi e metamorfosi". Ospiti dell'associazione sono stati i professori Ludovico Romagni ed Enrica Petrucci, che hanno presentato il loro ultimo saggio "Alterazioni del costruito - Osservazioni sul conflitto tra antico e nuovo", moderati dall'architetto Maria Rosa Romano.
Presenti all'evento il presidente dell'Ordine degli architetti Dario Nanni e il presidente dell'Ordine degli ingegneri Stefano Babini.
Secondo i relatori, ogni modificazione dell’esistente può porsi, in modo armonico, come un’ideale prosecuzione dell’esistente stesso, nel senso che il testo territoriale-paesistico, urbano e architettonico può essere continuato, in accordo con la sua struttura, con i contenuti spaziali che la struttura esprime e con il linguaggio architettonico in cui essa si risolve. Per contro qualsiasi trasformazione potrebbe essere in grado nello stesso tempo di contrastare e anche di sovvertire il senso del testo territoriale-paesistico e urbano, introducendo in esso valenze divergenti o persino opposte rispetto a quelle presenti.
In sintesi l’esistente non può essere considerato soltanto come qualcosa che va proseguito attraverso la riconferma delle modalità della sua costituzione, ma come un’entità in continua evoluzione che può produrre, al limite, anche alternative radicali al proprio assetto strutturale e formale. In conclusione dell'incontro interessante dibattito tra il pubblico presente, sempre numerosissimo. L'associazione ringrazia gli altri partner istituzionali, tra i quali ricordiamo la Regione Marche, il Comune di San Benedetto del Tronto e la Fondazione Carisap.
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