01 Lug Crisi della musica colta e chiusura delle orchestre
[vc_row css_animation="" row_type="row" use_row_as_full_screen_section="no" type="full_width" angled_section="no" text_align="left" background_image_as_pattern="without_pattern"][vc_column css=".vc_custom_1470402358062{padding-top: 30px !important;padding-right: 20px !important;padding-left: 20px !important;}"][vc_separator type="normal" color="black" css=".vc_custom_1470414286221{margin-top: -5px !important;}"][vc_column_text el_class="titolos8"]di Giuseppe Lori del 01/07/2016
[/vc_column_text][vc_column_text css=".vc_custom_1471009021988{padding-top: 45px !important;}" el_class="titolos6"]La musica sta attraversando da molti anni ormai un momento molto particolare; potrei usare gli aggettivi "difficile" o "triste" per definire l'attuale situazione ma non sarei giusto nè oggettivo.
La realtà è che l'arte (e la musica di conseguenza), si evolve in fasi che gli studiosi amano distinguere, racchiudere, delimitare e poi descrivere.
Sono sicuro che questa fase in cui ci troviamo, musicalmente, sia in realtà molto importante, in quanto -passaggio- tra una fase e l'altra.
Attualmente i giovani sono attratti in ogni arte, e nella musica più che in altre, da qualunque forma che esibisca...cosa?