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di Gabriele Mendella del 15/01/2024

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[caption id="attachment_16206" align="aligncenter" width="1000"] Pierre Lenfant, la battaglia di Fontenoy (particolare), 1745.[/caption]
«È fuori dubbio che in ogni epoca i nostri Re hanno avuto una guardia. E un’usanza da tempo immemorabile e universale presso le nazioni; ed è sempre stato della dignità e della sicurezza dei sovrani avere delle persone che le accompagnassero per onore e che vegliassero alla loro salvaguardia». I Re di Francia hanno dunque da sempre mantenuto diverse guardie per vegliare alla sicurezza della loro persona. Gontran, Re di Borgogna e di Parigi (561 d.C.), sarebbe il primo ad aver preso delle precauzioni per mettersi al riparo di ogni attacco da parte delle fazioni avversarie o di individui isolati. Il numero delle guardie è stato successivamente aumentato nel regno di Luigi VI, detto il Grosso (1081 - 1137), Carlo VI il Beneamato (1368 - 1422), in particolare nella “epoca d’oro” di Luigi XII, detto il Padre del Popolo (1462 –1515) e Francesco I (1494 - 1547), durante i quali le guardie reali brillavano per magnificenza e splendore.
Dall’inizio della monarchia, fino a Filippo II - noto anche come Filippo Augusto (1165 -1223) - la guardia del Re era composta da uomini scelti, che si chiamavano ostiarii o custodes, cioè portieri. Essi sono all’origine della compagnia delle Gardes de la Porte. Ma è a Carlo VII, detto il Vittorioso (1403 –1461) che si deve la creazione di una vera guardia permanente destinata alla sicurezza del Re, che costituisce la Maison militare, per distinguerla dalla Maison civile. La Maison du Roi nel suo insieme è stata regolamentata da Enrico III di Valois (1551-1589) nel 1578 e nel 1585, poi da Jean-Baptiste Colbert (1619-1683). Essa è diretta dal grand maitre de France, uno dei primi personaggi del reame.
Nel XVI e XVII secolo, conta fra 1.000 e le 2.000 persone. E’ difficile tracciare la sua esatta evoluzione. Come scrive Jean-Francois Solnon nel Dictionnaire du grand siècle: «la struttura (della Maison du roi) non ha l’ordine di un giardino alla francese. E’ un insieme eterogeneo, costituito progressivamente per aggiunte successive di nuovi servizi senza la soppressione brutale dei più anacronistici (…) La negligenza della tenuta dei ruoli, l’imprecisione delle attribuzioni impediscono ogni classificazione rigorosa, ogni enumerazione precisa». Essa comporta tre grandi divisioni: la maison civile, la maison militare e la maison ecclésiastique.
La Maison du Roi è stata l’erede dell’Hotel du Roi riorganizzato da Enrico III. La sua gestione è posta sotto il controllo del “Bureau de la Maison du Roi” (ufficio della casa reale) che comporta la chambre aux deniers (stanza della moneta), la quale esisteva dal XIII secolo ed era incaricata dei pagamenti dei diversi grandi uffici come della loro contabilità. Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole (Le Roi Soleil) o Luigi il Grande (1638-1715), vi introdusse una milizia più numerosa, più brillante e meglio scelta, potendo affermare che da questa epoca, la Maison militaire dei Re di Francia fu composta dall’élite della nobiltà del regno e da vecchi soldati chiamati - per il loro valore all’onore - a difendere il trono. Questa guardia ha sempre avuto la priorità sulle altre truppe e il posto d’onore nell'esercito. La Maison militare del Re di Francia radunava un gran numero d’unità, tanto di cavalleria che di fanteria, servendo tanto da guardia personale al sovrano che da truppa d’élite in caso di conflitti. Il termine stesso “maison militare” non apparve in effetti che nel 1671. E dunque è soprattutto a Luigi XIV che si deve la militarizzazione, l’ampliamento e l’organizzazione definitiva della Maison militare. Egli non dimenticava che diversi suoi predecessori, fra cui suo nonno, erano stati assassinati. Inoltre lui stesso era stato fortemente segnato dall’esperienza della Fronda, e soprattutto dalla sua fuga fortuita dal Louvre nella notte del cinque e del sei gennaio 1649 (a soli undici anni). Fu questa la prima di una serie di occasioni in cui la mancanza di una forza di guardie consistente e affidabile fece clamorosamente difetto. Dopo la sua accessione al trono nel 1654, ma soprattutto al momento della presa di potere nel 1661, egli decise dunque di fare della Maison una forza veramente militare, in grado di poter imporre la sua volontà sugli oppositori, nobili, parlamentari, o anche sulla popolazione di Parigi – in caso di rivolte – così frequenti in quell’epoca. Fino ai giorni funesti della rivoluzione, l’accesso al sovrano era libero e la moltitudine degli individui che lo circondava (domestici, ufficiali, cortigiani, curiosi) generava un importante problema di sicurezza. Luigi XIV si dotò di uno strumento particolare – al riparo dei partiti e dai loro partigiani – sul quale poteva contare in ogni luogo e circostanza per garantire la sua sicurezza e quella della sua famiglia.