03 Set Un vademecum per l’uomo guerriero e gentiluomo
di Giuseppe Baiocchi del 04/09/2020
Negli Stati Uniti d’America, ci sono innumerevoli opere contemporanee sul mercato del libro cristiano che si presentano in modo accattivante. Nei paesi di lingua tedesca e in Italia, tuttavia, l’editoria in questo contesto si distingue per la sua scarsa produzione. Nella misura in cui in Europa, prevale una diversa sensibilità linguistica, gli autori hanno deciso di raccontarsi e raccontare la loro idea maschile, che in realtà risulta poi essere quella dei nostri nonni e con uno sguardo più generalizzato, risulta essere quello della nostra storia. Alcune lobby, come sappiamo, stanno cercando di eliminare la storia: è sotto gli occhi di tutti.
Ed è proprio per questo che questo piccolo tomo, che tratta di virtù e atteggiamenti diversi che dovrebbero contraddistinguere un uomo, acquisisce ancor di più maggior valore. Ad ogni tematica trattata, con intelligenza, si prende un “personaggio” ad esempio che, nel concreto e come figura storica, da buon cattolico, può servire da mentore e da esempio per noi lettori scoraggiati. Ma questa Europa, oggi tecnocratica, nella quale non conta più l’appartenenza culturale di ogni popolo, ma unicamente viene osservato il mero dato finanziario per essere comunità, non si basa ancora sulla grecità, sulla cristianità, sulla filosofia tedesca del 900 e sulla storia delle grandi famiglie europee che l’hanno – de facto – plasmata? E non sono forse gli uomini citati in Träumer Kämpfer Gentleman ad essere tasselli di quella terra che calpestiamo e di quell’aria che respiriamo?
Uno dei punti fermi del saggio sembra essere la citazione di Ernst Jünger (1895 – 1998): «il coraggio è il vento che spinge verso lidi lontani, la chiave di tutti i tesori, il martello che forgia grandi imperi, lo scudo senza il quale non esiste cultura. Il coraggio è l’impegno della propria persona ad affrontare la conseguenza più dura, il salto dell’idea contro la materia, indipendentemente da ciò che ne può scaturire. Coraggio significa lasciarsi crocifiggere come individuo per la propria causa; coraggio significa confessare, nell’ultimo spasmo dei nervi, con il respiro spento, il pensiero per il quale si è resistito e si è caduti. Al diavolo un tempo che vuole portarci via il nostro coraggio e i nostri uomini»!
Sul tema della paternità, ad esempio, troviamo il Lord Cancelliere Thomas More (1478 – 1535) o Claus Philipp Maria Schenk conte von Stauffenberg (1907 – 44), i quali divengono sinonimo di orgoglio cristiano; il padre della Chiesa Aurelio Agostino d’Ippona (354 d.C. – 430 d.C.) ci fa riflette sulla vera amicizia e lo scrittore John Ronald Reuel Tolkien (1892 – 1973) viene citato come esempio di cavalleria. Alcuni fra gli altri temi trattano l’amore per la Patria, l’identità, la bellezza, il corpo e lo sport, il perdono, il desiderio.
Ogni capitolo inizia con un brevissimo profilo biografico del personaggio, seguito dall’argomento vero e proprio e si conclude con domande di riflessione o suggerimenti per l’attuazione di quanto letto. Gli autori austriaci, nella scelta dei personaggi, si sono soffermati su modelli di riferimento di lingua tedesca, sicuramente come atto d’amore e dolore che lo stesso odio tedesco ha avuto su se stesso. Ma anche l’attuale Italia trova alleati nativi in Filippo Romolo Neri (1515 – 95) e Pier Giorgio Frassati (1901 – 25). Ovviamente nessuno è specialista quando si tratta di tracciare modelli per il prossimo, tuttavia, gli autori sembrano comprendere quale è il loro personale obiettivo: un libro per se stessi e per tutti coloro che vorranno assaporarne l’incipit.
Tuttavia, una delle riflessioni più toccanti del testo si installa propriamente sullo smarrimento dei valori giovanili, senza più cardini e punti di riferimento. L’affidarsi spesso a “consiglieri” sbagliati, spesso agli stessi media, sta facendo crollare la morale e l’etica dei giovani: gli autori sperano con questo piccolo saggio, di aver fatto un servizio a se stessi e agli altri. In realtà, tale vademecum, fornisce al lettore anche spunti per approfondimenti e indici di lettura su altri testi e saggi: affinché ci sia qualcosa anche per il sognatore, poiché non sono incluse solo opere filosofiche, teologiche o pratiche, ma anche una piccola selezione di narrativa. Il tutto si completa con una breve sezione di preghiera.
L’opera è certamente arricchita da Sua Eccellenza Reverendissima Athanasius Schneider (1961), vescovo di Astana in Kazakistan, il quale ha contribuito alla prefazione: «Come Dio ha iscritto l’esser madre, la maternità, nella natura della donna, così ha iscritto l’essere padre, la paternità, nella natura dell’uomo. Ogni uomo dovrebbe quindi, con l’aiuto di Dio, elaborare sempre più chiaramente nella sua vita le caratteristiche del Padre; e queste sono soprattutto: prendersi cura degli altri, proteggere, difendersi, sacrificarsi per gli altri. Anche se non tutti gli uomini in questa vita sono un padre biologico, cioè un padre di famiglia, ogni uomo dovrebbe vivere le qualità paterne. Solo allora dà alla sua virilità una vera dignità e solo allora diventa felice, anche se con fatica e non senza una croce, ma felice». L’augurio certamente è quello di una rinascita spirituale, prima che fisica, che porti conforto sia all’Heimat degli autori e in seconda istanza anche a questa travagliata Europa: che sia di nuovo benedetta da uomini forti e disposti a fare sacrifici.
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