02 Lug F. R. de Chateaubriand. Il soldato, il letterato, il politico
a cura di Stefano Scalella
27 giugno 2020 – Bottega del Terzo Settore, Corso Trento e Trieste n.18 – 63100 AP
Introduce: Francesca Angelini
Introduce: arch.Giuseppe Baioccchi
Sabato 27 giugno 2020, presso la Bottega del Terzo Settore è andato in scena il 56°incontro dell’associazione culturale onlus Das Andere. L’evento ha visto la presenza del Sindaco di Ascoli Piceno, il dott. Marco Fioravanti avendo come ospite lo stesso presidente associativo, l’arch. Giuseppe Baiocchi, il quale ha presentato al pubblico la figura del letterato e politico francese François-René de Chateaubriand (1768 – 1848). L’appuntamento è stato presentato dalla vice-presidente Francesca Angelini. Baiocchi, incentrando la conferenza sul grande scrittore, padre del romanticismo francese ed europeo, è partito dalle primissime origini di Saint-Malo e Combourg nella Bretagna, fino ad arrivare alla grande carriera politica del francese, passando per il successo letterario, analizzato in profondità per far comprendere il pensiero dell’autore. Ma la conferenza si è incentrata anche sull’uomo Chateaubriand: individuo fuori dagli schemi. Un personaggio che ha posto di fronte a sé sempre la libertà politica, seguendo il filone della Monarchia Costituzionale, ma al contempo con i piedi ben piantati nel cattolicesimo del suo “Genio del Cristianesimo” e nel riconoscere nel ramo legittimo dei Borboni, la soluzione istituzionale per una Francia devastata dalla Rivoluzione e dalle guerre Napoleoniche.La conferenza ha visto anche delle digressioni verso il presente: stiamo assistendo ad un periodo storico particolare, nel quale assistiamo al tentativo da parte di pochi di cancellare la storia di molti. L’assassinio di George Floyd oramai appare come una drammatica scusa per perpetrare quella “rivoluzione del senso e della normalità” a fronte della solita libertà, amore e caos. Non a caso questa associazione si pone sempre le domande “Ultime” del “Chi siamo?” e “da dove veniamo”. L’uomo europeo deve tornare a volersi bene e non cedere verso una barbarie, camuffata da progresso. Non a caso Chateaubriand appare come un pilastro di fronte al caos a cui lui stesso assistette nei suoi anni: sconvolgimenti politici, esecuzioni, guerre, persecuzioni religiose, fughe e il grande successo letterario, così come quello politico. Un uomo liberale, ma nello stesso tempo legato indissolubilmente alla sua tradizione bretone, francese e europea. Un esempio certamente, che in questa epoca secolarizzata, svuotata di senso e relativista appartiene tra il novero di quegli autori fagocitati da un piatto culinario.
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