L’immagine di città: utopia della città generica

 

08 Giugno 2017 – Libreria Rinascita – Piazza Roma n°7, 63100 Ascoli Piceno
Introduce: Dott..Manuel Scortichini
Interviene: Arch.Luca Galofaro
Interviene: Arch.Gabriele Mastrigli

 

Gli architetti Luca Galofaro e Gabriele Mastrigli hanno dialogato sulla “Forma della città”, suddivisa attraverso le tematiche: “L’immagine di città” e “Utopia della città generica, per una genealogia del presente”. L’incontro è stato presentato e moderato dal dott.Manuel Scortechini, il quale ha dissertato sullo sceneggiato Rai di Pier Paolo Pasolini sulla “Forma della città”. I due professori, di seguito, hanno dialogato sull’Immagine della città contemporanea e sulla forma della “città utopica”. La città contemporanea è generica proprio perché nasce sempre da una tabula rasa. Se all’apparenza può sembrare che la città generica sia la quintessenza dell’urbanità come dispositivo inclusivo, in realtà essa concettualmente si cancella e si ricostruisce ogni volta. E non può fare altrimenti giacché, ricorda Koolhaas, in caso contrario essa avrebbe un “carattere storico”. Tuttavia è proprio questo il suo aspetto più interessante e decisivo: in quanto processo di sistematica distruzione e ricostruzione la città contemporanea è un dispositivo di produzione e consumo in sé. Non si produce nella città o per la città. Si produce (e si consuma) la città, poiché tutti gli aspetti della produzione hanno un carattere intrinsecamente urbano. I luoghi di produzione specifici, che peraltro hanno costituito storicamente l’avvio dei processi di urbanizzazione nella modernità (prima le fabbriche, poi gli uffici, quindi le tipologie ibride) ora coincidono con la città stessa in tutte le sue possibili articolazioni, tanto come spazi quanto, soprattutto, come eventi. Come già prefigurato alla fine degli anni ’60 e oggi pienamente realizzato, nell’economia neocapitalistica la città è essa stessa il “piano del capitale” e ne sussume tutti gli aspetti, a partire dall’istanza di continuo sviluppo e quindi di trasformazione e riciclo. In altre parole la città è oggi, nel bene e nel male, la vera “utopia realizzata” della modernità. Interessantissimo il dibattito con il pubblico, che ha visto opinioni divergenti che hanno reso frizzante lo scambio di idee, tra professionisti e giovani architetti. L’associazione ringrazia tutti i partner istituzionali che hanno appoggiato l’iniziativa: Fondazione Carisap, Regione Marche, Ordine degli Architetti di Ascoli, Università di Camerino (UNICAM), Comune di Ascoli Piceno.

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