Secondo Marina Righetti Tosti-Croce docente di Storia dell’arte medievale alla Sapienza dell’università di Roma: “Nel 784 accanto alla Basilica ambrosiana, fondata da Sant’Ambrogio nel 386, era stato costruito un monastero benedettino (…). La struttura, adatta alle necessità liturgiche di una fiorente comunità, era incentrata sull’altare dove erano deposte sia le reliquie dei santi Gervasio e Protasio, depositate da Sant’Ambrogio, sia quelle dello stesso fondatore“.
La facciata a capanna nel suo complesso si presenta alquanto bassa. Due logge – molto diverse – si sovrappongono tra loro, composte da archetti pensili che ne ingentiliscono l’esterno. La parte superiore del loggiato è costituita da cinque arcate, le quali differiscono in altezza, dove la più alta si presenta posizionata centralmente, mentre le arcate più basse si trovano verso i lati della facciata. Differentemente, quella inferiore consta di tre arcate uguali, che si uniscono con il portico, formando un’unica struttura. Ai lati della facciata ci sono due campanili risalenti a periodi storici differenti: quello situato a sud è similare ad una torre di difesa e prende il nome di “Torre dei Monaci” – risalente allo VIII secolo -venendo attribuita agli stessi monaci che vivevano all’interno dell’edificio; parallelamente – costruito con mattoni di scarso valore – la torre nord, definita “Torre dei Canonici“, è edificata nel XII secolo, ad eccezione degli ultimi due piani che sono stati costruiti successivamente, nel XIX secolo.
Internamente, la basilica è divisa in tre navate, ognuna delle quali terminante con un’abside. La spazialità è composta dall’alternanza di grandi pilastri appartenenti alla navata centrale con altri di dimensioni ridotte, facenti parte delle navate laterali. La pianta è longitudinale e le sue dimensioni sono identiche a quelle presenti nel quadriportico se non vengono presi in considerazione le absidi. La navata centrale è costituita da quattro campate quadrate e l’ultima campata quadrata – in prossimità del presbiterio – è ricoperta da una cupola, le altre differentemente presentano una volta a crociera. Nelle navate laterali si trovano i matronei. Lo studio della luce è stato pensato solamente passante dalle aperture presenti sulla facciata e dalle finestre che si trovano nell’abside. Proseguendo con l’analisi troviamo il sacello (cappella) di San Vittore in Ciel d’Oro – una cappella costruita nel IV secolo, prima della basilica stessa e dedicata dal vescovo Materno a San Vittore – un mosaico che raffigura alcuni santi, tra i quali anche Sant’Ambrogio. L’edificio sacro ha anche una cripta costruita nella seconda metà del X secolo. Sul catino absidale compare un mosaico che rappresenta il Cristo in trono, giudice, seduto con in mano il libro della legge aperto. Ai lati del Cristo si trovano i due santi martiri Gervasio e Protasio e sopra – in volo – due arcangeli, mentre ai suoi piedi compaiono tre medaglioni con le immagini di santi legati ad Ambrogio: Satiro e Marcellina, fratelli di Ambrogio, e Candida, martirizzata durante le persecuzioni romane.
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