
12 Dic L’architettura del male. La città nella cinematografia noir
21° incontro DAS ANDERE
L’evento è stato ripreso dal video-maker Stefano Scalella e le foto sono state eseguite da Giuseppe Baiocchi.
Nella giornata di domenica 11 dicembre si è analizzato Il cinema noir, il quale possiede una ambientazione prettamente urbana dove la città appare allo spettatore maligna e nello stesso tempo si impone per la sua monumentalità.
Il noir ci descrive una società in gran parte priva di spirito comunitario: demistifica un mondo ove si è erosa sia la fede nella lealtà verso un bene comune, sia la fiducia, disattesa, nell’American Dream.
Il professor Fioravanti ha poi mostrato al pubblico – sempre più numeroso, ed al quale va tutto il nostro ringraziamento – diversi spezzoni di alcuni celebri film noir, che ne hanno contraddistinto la storia.
Questo genere cinematografico, che accresce la sua diffidenza e critica sociale dopo il crollo di Wall Street, si lega sin da subito all’architettura, se non in senso stretto l’urbanistica: questa è la vocazione e base socio-spaziale del genere e della disciplina, dove l’incontro negato e la mancata realizzazione del naturale bisogno di comunione si discostano dall’ambizione duratura dell’architettura. Spesso nel cinema noir i paesaggi urbani diventano i veri attori assoggettando, attraverso l’ortogonalità e la longitudinalità della prospettiva, i protagonisti, sempre più inseriti in un contesto meccanico e schizofrenico.
La crisi del soggetto è quindi uno dei temi centrali e più indagati nel cinema americano dagli anni Venti e fino agli anni Quaranta grazie ai capolavori di grandi maestri quali Friedrich Wilhelm Murnau, Howard Hawks, Fritz Lang, John Huston, Otto Preminger, Orson Welles, Billy Wilder.
Nel finale, sempre l’interessante dibattito che come di consueto viene lasciato alla cittadinanza.
In conclusione, oltre al pubblico, l’associazione ringrazia tutte le istituzioni che in maniera non onerosa hanno patrocinato l’evento:
© L’altro – Das Andere – Riproduzione riservata
No Comments