
20 Giu L’importanza di leggere Bulgakov
di Marco Squarcia del 20/06/2016
Non si può non amare la letteratura russa, o di tutta l’area caucasica. Ci ha regalato autori di primissimo livello, veri geni e Michail Afanas’evic Bulgakov era fra questi.
Il suo più acclamato e famoso lavoro, “il Maestro e Margherita”, si annovera tra i pilastri del ‘900 e la sua lettura è da consigliare a chiunque. E’ però in tutti i suoi scritti che si nota la forza delle parole, usate con assoluta precisione e ammirevole compostezza.

Sa’ essere profondo e tagliante allo stesso modo, donando a chi legge satira, divertimento e tanta riflessione.
Ne il Maestro e Margherita appunto, raggiunge il livello massimo di spettacolarità e di profondità. I geni non nascono ogni giorno, sono geni per questo.
Inizio col dire che mi è piaciuto moltissimo. La trama è geniale: Satana arriva a Mosca e, sotto le spoglie di un artista ed esperto di magia nera, comincia a sconvolgere la vita dei suoi cittadini con avvenimenti inspiegabili, coadiuvato dal suo strambo seguito. Solo il Maestro (uno scrittore che si è visto rifiutare la sua opera su Ponzio Pilato) e la sua amata Margherita ricevono un trattamento diverso.
Le vicende di Mosca si intrecciano con il romanzo del Maestro, creando un doppio piano e la contrapposizione tra Satana e Ponzio Pilato, e i loro comportamenti. Essi rappresentano gli “uomini di potere” nei rispettivi piani, mentre il Maestro, Margherita e i moscoviti da una parte, Ha-Nozri (Gesù), Bar-Raban e gli altri rivoltosi dall’altra, coloro che ne subiscono le decisioni.
Anche la differenza di atmosfera che si crea tra i due piani (caotica, assurda e delirante a Mosca, solenne e grave a Gerusalemme) è assolutamente piacevole e dona uno strano equilibrio a tutto il romanzo. Non lascio intendere altro, perché è uno di quei romanzi che vanno letti nella vita, una, due o infinite volte.

Non è difficile comprendere però, i motivi per cui la censura sovietica non avrebbe mai potuto approvare la forza rivelatrice di questo romanzo in cui il Male e il Diavolo, incarnati in una parvenza di Bene (paradigma della figura di Stalin), sono il pretesto per offrirci la spietata satira del comunismo e la vicenda sofferta ed autobiografica del grande scrittore umiliato e prigioniero dello stalinismo. Era inevitabile il transfert tra scrittore e lettori, compartecipi di simili sofferenze e di identiche ali, impedite verso il volo della libertà.
Altra opera che mi ha toccato è stata “Cuore di Cane”, devastante critica sociale agli anni ’20-30 in Russia, col fallimento di alcune politiche Staliniste e una società da rivedere completamente. Uno spaccato di vita, che lo scrittore riesce a farci vedere attraverso gli occhi di un cane, che diventa uomo. “Pallino”, viene adottato da un medico e il rapporto tra i due è eloquentemente intelligente e struggente da cogliere in ogni particolare. La Scienza viene messa in croce e se ne trae un suo giudizio molto preciso, scorrendolo piano piano. Questo romanzo di Bulgakov è una storia satirica e fantascientifica che raccoglie tutti i sentimenti che l’autore provava in quel periodo storico di grande cambiamento.
In definitiva posso dire che questo personaggio, ha saputo tracciare uno spaccato politico, civile, sociale molto forte dell’epoca che stava vivendo, con il classico humor russo e la fendente critica mai banale, che i vari Fedor Dostoevskij, Tolstoj,Bunin o altri ancora, ci hanno regalato.
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