SarĆ per il codice civile, sarĆ per la riforma militare, per il suo azzardare politico, per lāamore verso il popolo francese, per le sue idee rivoluzionarie ideologiche ben mascherate, per il suo talento militare, che oggi Napoleone Bonaparte, nonostante abbia fatto precipitare lāEuropa in una guerra totale per il suo ego, ĆØ considerato da tutti un personaggio elegante, puro e soprattutto eterno, degno, quasi, di una certa stima.
(se escludiamo noi italiani, che ci rammarichiamo per la trafugazione artistica operata dal corso Buonaparte, poi francesizzato in Bonaparte). Questa analisi, indagherĆ , sulle interpretazioni artistiche di tre pittori di rilievo che hanno avuto lāonore e il talento di raffigurare con i loro pennelli uno degli uomini più affascinanti della storia umana: Napoleone.Ā
Il Primo Console supera le Alpi al Gran San Bernardo, di Jacques-Louis David.
Dipinto nel 1801, forse è il quadro più significativo che inquadra Napoleone trionfante.
Bonaparte ĆØ ritratto nel momento in cui attraversa le Alpi ed ĆØ rappresentato con il riferimento alla grande storia di Annibale e Carlo Magno i quali anchāessi attraversarono le alpi (particolare in basso a sinistra del dipinto).
Louis David immagina Bonaparte in arcione, proprio perchĆ© il cavallo da più potenza allāuomo (i grandi monumenti sono monumenti equestri) gli dĆ il dominio. Napoleone che non ha posato si disinteressa del suo volto reale e lo comunica al pittore, il quale deve raffigurare il dinamismo dellāimperatore francese, la forza che esso esprime. Tra i tanti dipinti di Napoleone eroici, questo certamente sovrasta tutti, il cavallo si imbizzarrisce e il dito del corso indica la meta che gli uomini devono seguire e che certamente seguiranno.
La forza bethoveniana della āpoetica della statuaā, qui ĆØ imperante: siamo di fronte ad un quadro, che ha potenza statuaria eroica classicheggiante.
Jacques-Louis David ammirò il āpiccolo caporaleā dalla battaglia di Lodi (1796) e finƬ per diventare il pittore ufficiale dellāimperatore. La sua stima fu cosƬ forte che nel presente quadro dipinto per il Re di Spagna Carlo IV (Napoleone ne chiese tre copie personali) lāimperatore appare più bello, più forte, più potente (potenza data dal cavallo, difatti oggi noi usiamo il termine ācavalliā proprio per indicare una automobile più potente rispetto ad un’altra) e tutto per conquistare un mondo, o meglio il mondo del nuovo secolo dellā800 dove a livello artistico si ha lāultima concrezione di un monumento o un soggetto come fosse di una scultura antica classica e siamo di fronte ad un periodo storico che rende nuovo omaggio al mondo classico, oggi chiamato Neoclassico (nel design, Napoleone creò lo stile impero, anchāesso neoclassicheggiante).

“Bonaparte valica le alpi al passo del Gran S.Bernardo”, 1800-1801. Olio su tela. Rueil, MusĆØe National du Chateau de la Malmaison.
Napoleone, allegoria di Jean Baptiste Mauzaisse (olio su tela, Museo Nazionale del Château de Malmaison (Rueil-Malmaison).
Esempio tardivo dāallegoria, questo quadro esposto al Salone del 1833 ( n°3130) contribuƬ ad aumentare il culto napoleonico. Cosa ci mostra? Ci fa osservare un Bonaparte eroe assoluto, levato al cielo.
Lāallegoria mostra come Mauzaisse voglia dipingere Napoleone con un dipinto realistico che però ĆØ situato nellāaldilĆ , ma la cosa straordinaria che Napoleone non ĆØ raffigurato come un Dio, ma come mortale (vestito con l’ uniforme da colonnello dei cacciatori a cavallo della sua guardia) non ĆØ nĆ© sacro, nĆ© divino, ma ĆØ nella storia. Bonaparte e lƬ, e ci osserva con sguardo severo, ma nello stesso tempo ĆØ onnisciente.
Lāimperatore, dunque, non ĆØ morto, ma sopravvive nel mondo senza tempo della storia in uno spazio indefinito, assimilato al cielo. Eā e resterĆ eterno nella memoria.
Lāangelo nero della morte, posata la sua falce, viene come sconfitta: Napoleone vince la morte perchĆ© eterno e questa capendo la rilevanza del mortale che ha davanti lo incorona con la ācorona del tempoā.
Napoleone seduto su questa nuvola, schiaccia con il piede lāaquila, simbolo della potenza, poichĆ© esso ĆØ al di sopra di tutto: della vita, della morte, del potere: ĆØ eterno nella storia.
Il “piccolo caporale” osserva in modo fiero lo spettatore, scrivendo la sua opera sulle tavole del tempo.
UnāambiguitĆ persiste nel pittore Mauzaisse e la realizzazione della sua opera, molto pesante e molto realista nel suo modo di mostrare lāevento.
QuestāambiguitĆ non si spiega dalle scelte sociali e politiche dellāartista, il quale artista ufficiale, dipingeva per la borghesia al potere e per i commercianti realistici, materialistici e atei, dipinge un lavoro essenzialmente intellettuale per un pubblico colto, insensibile alla dottrina napoleonica che diffidano, ma che comunque āaccettanoā nella storia, poichĆ© Bonaparte vi ĆØ entrato dalla porta principale.

Napoleone, allegoria di Jean-Baptiste Mauzaisse
Napoleone nello Champagne di Jean-Louis Dulong
Ultima opera scelta, sicuramente meno nota, ma non meno significativa ĆØ questo dipinto di Jean-Louis Dulong che ritrae uno dei Napoleoni più umani che la sua storia pittorica ricordi, siamo lontani qui dallāeroe conquistatore o il sant’uomo. Questo ĆØ un primo imperatore del popolo, attento alle sue disgrazie.
Esposto nel Salon nel 1835, che trae ispirazione da una celebre canzone di Pierre-Jean de BĆ©ranger (1780-1857), Les Souvenirs du Peuple (il dono del popolo), evoca lāincontro tra Napoleone ed una giovane serva delle campagne francesi nel 1814.
Una sera, lāimperatore, affaticato dalle battaglie, si ferma in una trattoria nella zona dello Champagne e grida āDio, che battaglia!ā.
Dopo essersi addormentato presso ad un fuoco, si sveglia e consola la giovane serva che piange per lo sfortunato destino della Francia. Egli afferma che si sarebbe allora recato a Parigi per vendicarla ed asciugare le sue lacrime. Sono questi i ricordi che racconta la giovane ragazza, diventata poi nonna, ai suoi nipoti. āparlaci di lui nonna, raccontaci di lui!ā
Opera molto debole tecnicamente, il quadro di Dulong ĆØ però interessante per lāimmagine di Napoleone che trasmette: ĆØ umano ed ĆØ in mezzo a noi, in una abitazione di umili fattezze, perchĆ© tiene a noi! Questo ĆØ il messaggio, Napoleone ĆØ vicino al popolo, attento ai suoi malori, che Dulong ben rappresenta.
La religione non par così lontana : Il quadro può ricordare la Maddalena ai piedi del Cristo.
La giovane serva, illuminata dal fuoco del camino, sembra sfiorata dalla grazia del grande uomo nel quale ha piazzato tutta la sua speranza.
Napoleone ĆØ presentato quindi come lāunico capace di salvare la Francia. CosƬ si spiega il lato luminoso di questa scena intima.
Dulong, pittore popolare e bonapartista, secondario nello scacchiere artistico ottocentesco si sforza di far capire al popolo la differenza tra Napoleone I, il quale amava i ceti popolari e se ne prendeva cura e Luigi Filippo duca d’OrlĆ©ans che dava scarsa attenzione alla āplebeā in favore della borghesia.

Napoleone nello Champagne di Jean-Louis Dulong
Concludendo in tutto il suo percorso artistico Bonaparte ha lasciato dietro di sĆØ mille sfaccettature, tutte diverse e tutte uniche: il glorioso, lāeterno, il patriota e tante altre, ma rimane nella nostra memoria ancora oggi un uomo solo al comando non riuscendo a definirlo ancora nella cerchia ādei buoni o dei cattiviā ma solamente come Napoleone Bonaparte e tutto questo ci affascina.

HƓtel des Invalides, Parigi, Tomba di Napoleone (1840)
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