La follia odierna in un quadro del 1490

di Giuseppe Baiocchi del 08/06/2016

La follia non è soltanto confusione, come oggi è il mondo politico e informativo, ma è anche nobile, la follia è bella e mi sono chiesto quanto la follia sia fondamentale per esprimere bellezza.

Nel caso di Hieronymus Bosch egli non era certamente folle come Ligabue o come Van Gogh, ma rappresenta la follia. Il quadro è piccolo e risale al 1490, arrivando al Louvre dalla collezione Benua nel 1918, viene poi prestato in Olanda e fa parte forse di un quadrittico. Rappresenta la condizione, prima di Franco Basaglia, che la follia sia reclusione e violenza contro chi è diverso, che è il dato con cui si è punito chi era diverso, sul piano delle idee, sul piano delle libertà sessuali, sul piano dei comportamenti sociali, sul piano di non credere che il lavoro sia il fondamento della vita dell’uomo. Dopo la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre il lavoro è una dannazione. Noi abbiamo una meravigliosa costituzione che ha come primo punto “la Repubblica Italiana è basata sul lavoro” ma il lavoro vuol dire la dignità e la libertà dell’individuo, ma l’ottimo sarebbe l’ozio del Paradiso terrestre.

 

Il dipinto è l’opposto del paradiso perchè i “folli” che vorrebbero essere ancora in paradiso, venivano nel 1400 avviati su barche verso un destino disperato, che è quello degli extra-comunitari, dei clandestini nella speranza però, che non gli accadesse di naufragare e per liberare la società dai “folli” li caricavano sulle barche.
Tra i pazzi, c’è anche un prete, un frate (cosa bizzarra) e vi è anche un altro elemento particolare: la bandiera musulmana, la mezzaluna che richiama il mondo islamico, quindi diversi elementi attualissimi. Che cosa voleva raccontarci Bosch con questo quadro?
Voleva asserire, che l’uomo sia che sia volto come il frate o come la suora al cielo, in realtà è attratto dai beni materiali, quindi la suora come la monaca di Monza e per altro verso il frate si può portare con se anche un desiderio materiale o scegliere questa strada non per il cielo, ma per il bene materiale. Ci sono dei simboli come le ciliege (una ciliegia tira l’altra) che sono i riferimenti del vizio, in alto c’è il gufo che è un altro simbolo del male e vi è anche l’idea che in questo “albero della cuccagna” al posto dell’albero, (che poi diventa un albero vero), ci siano delle fette di carne disossata, che vengono probabilmente tagliate per dare da mangiare a questa gente, la quale in parte è sulla barca, in parte sotto la barca, chiedendo di poter bere: perchè anche nel mare i sensi e il vizio vogliono essere coltivati, quindi è un quadro assolutamente surrealista.
Quindi abbiamo l’elemento fondamentale del quadro: un frate qualunque, una suora che stanno divertendosi ed è folle, poichè la monaca è il simbolo della castità e penitenza, tanto meno il frate. Quindi entrambi cantando hanno vicino dall’albero della cuccagna, un pezzo di pane ed è quello che si giocano. Intorno vi sono dei folli veri, che urlano, vi è una donna (più o meno pia) che cerca di aiutare qualcuno che sta rannicchiato sotto la barca e in sostanza questa barca che va verso il niente. Continuando ad analizzare il racconto (non precisissimo nei dettagli) potremo capire cosa vuol fare l’uomo sulla destra con la testa che sporge sull’acqua, sembra quasi sputare per un eventuale drink salato anzichè vino; vi è poi il “folletto” che sta rannicchiato poco più in alto a rimembrare il nulla della sua mente. Sono tutti individui che possono essere interpretati sul piano letterale/simbolico. Cosa c’è oggi? Oggi c’è una cosa strana: che il principio democratico, per cui si vota qualcuno perchè governi è fatto saltare dall’obbligo di mettere insieme una cosa e l’altra, ovvero la destra e la sinistra e quindi la nave dei folli è il fatto che qualcuno abbia deciso che non ci sia rappresentanza.
Dunque noi oggi viviamo una situazione di follia per i cittadini, i quali non soltanto vedono la parte che hanno votato, con quella osteggiata, ma si vedono mettere insieme quelli che sono l’uno contro l’altro, ci hanno tolto la cosa più bella: la preferenza, la quale con le liste chiuse è stata eliminata.

Dunque la nave non sa dove sta andando e il fatto che questo decidere di mettere insieme quelli che si odiano e che non ti rappresentano più, è chiaramente peggio della follia. I pazzi di corte (erano meglio allora) erano autorizzati a dire tutto quello che volevano e dice Michel Foucault: “la follia e il folle diventano importanti nella loro ambiguità, minaccia e derisione, vertiginosa irragionevolezza e meschina ridicolaggine degli uomini“.

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Cioè la definizione che da Foucault della follia corrisponde abbastanza a quello che noi viviamo oggi. Poi hai il Bipolarismo, cioè due blocchi che si dovrebbero opporre, ma in questo momento non sono opposti (forse non lo saranno mai più) che cosa era il Bipolarismo? Era un personaggio titanico, oggi abbattuto, o forse parzialmente abbattuto che è Berlusconi..non essendoci più lui, non c’è più il Bipolarismo, è evidente che non ci sarà più.

 
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